Rimini, 13 agosto 2011- «UNA GUERRA combattuta con armi spuntate». Tiziano Scarpellini, segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di Polizia) non ha dubbi, la lotto alla prostituzione non possono combatterla con le leggi che hanno a disposizione. La frustrazione delle forze dell’ordine è palpabile, consapevoli che tutto quello che fanno è inutile. «Il nostro è un lavoro del tutto superfluo — dice Scarpellini — perchè non è supportato dalla legge. Quasi ogni sera andiamo a effettuare i controlli nei viali a luci rosse, portiamo le prostitute in questura per accertamenti, e quasi sempre scopriamo che sono sempre le stesse. Ragazze comunitarie che hanno decine di fogli di via e relative denunce per inottemperanza. Ma questo non cambia niente, per loro è carta straccia e noi dobbiamo lasciarle andare. E’ tutto tempo perso». Decine di servizi con personale che viene distratto da altre attività per correre dietro alle ‘lucciole’ che se ne infischiano di diffide e fogli di via.

«QUESTA è una guerra di cui non si vedrà mai la fine, a meno che le leggi non cambiano, fino a quando la prostituzione non sarà prevista come reato. E’ necessario che ci diano più strumenti per combatterla, perchè così è solo una perdita di tempo. Ogni volta compiliamo verbali, prepariamo decine di ordinanze di allontanamento dal territorio italiano. Una marea di carta che va a ingolfare non solo la questura, ma anche il Tribunale. E per cosa? Assolutamente niente». Senza contare che le prostitute sul nostro territorio stanno aumentando ogni giorno che passa. «Sono sempre più numerose — continua Scarpellini — ma nella stragrande maggioranza si tratta di cittadine comunitarie, nei confronti delle quali siamo del tutto impotenti. Questo è un problema che non avrà mai fine, nessuna soluzione se non ci danno la possibilità di applicare una legge che funzioni». Perchè loro, le prostitute, conoscono bene le norme italiane e nemmeno si degnano di pagare le multe che vengono inflitte loro, preferendo sborsare i soldi per pagarsi l’avvocato e presentare ricorso al giudice di pace e su, fino in Cassazione. Le leggi che ci sono, le ragazze del marciapiede le usano a loro vantaggio, facendosi beffa delle forze dell’ordine che le inseguono sui marciapiedi. Consapevoli, queste, che anche quella è stata una notte sprecata.