Rimini, 12 agosto 2011- La prostituzione non puo’ “essere considerata un fenomeno minore, tra racket gestiti dalla criminalita’, sfruttamento della persona, riduzione in schiavitu’, occupazione e attivita’ su marciapiedi e strade”. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi si schiera nettamente nel dibattito nato dalla decisione del Tribunale di revocare il provvedimento di espulsione nei confronti di una giovane lucciola perche’ ritenuta non socialmente pericolosa.

“Le decisioni dell’autorita’ giudiziaria vanno rispettate e applicate sempre- premette Gnassi- ma e’ innegabile che il problema c’e’ ed e’ grave: dopo questo atto la lotta contro la prostituzione da parte delle Forze dell’ordine e della Polizia municipale ha un’arma in meno”.

Secondo il primo cittadino non puo’ non avere attinenza con l’ordine pubblico un fenomeno che “puo’ spingere la gente, certo sbagliando, a organizzarsi con il fai-da-te davanti ad atti osceni in luogo pubblico, degrado, arroganza e sfruttamento- continua Gnassi- noi siamo attivi applicando il regolamento di Polizia urbana con in interventi volti a combattere la prostituzione colpendo la domanda, cioe’ sanzionando i clienti, ma i cittadini rilevano come da un lato vi e’ il giusto rigore nel fare rispettare la legge per chi ha attivita’ imprenditoriali e commerciali e dall’altro lato invece la prostituzione appare di fatto impunita e impunibile”. La richiesta del primo cittadino sono quindi “gli strumenti legislativi per colpire l’offerta dato che, per come e’ oramai da tempo, la prostituzione crea chiaramente problemi di ordine pubblico- conclude- e senza tali strumenti le armi per combatterla resteranno spuntate e neanche il susseguirsi di fogli di via comminati uno dietro l’altro sono efficaci”.