Reggio Emilia, 20 giugno 2014 - «Il calcio? Per noi resta comunque un motivo per far festa. Comunque vada». E’ smagliante il sorriso di Johanna, Erica e Viviana, tre giovani originarie del Costa Rica, la cui nazionale sarà impegnata oggi dalle 18 contro la nazionale italiana.
Johanna Villegas, Erica Villalobos e Viviana Wedel attendono con trepidazione il fischio d’inizio della sfida «mondiale». La loro vita ormai è in Italia, a Guastalla, dove abitano da tempo. «Ma una parte del nostro cuore – dicono insieme – batte ancora per il nostro Paese d’origine. Da noi il calcio è molto seguito, anche se è molto più “povero” rispetto a quello europeo, dove giocano i più grandi campioni. Per noi essere arrivati alla fase finale in Brasile è come per l’Italia o i brasiliani disputare la finalissima. Il sogno? Beh, l’Italia e il Costa Rica in finale. Sarebbe veramente fantastico.
Per la gente del Costa Rica la nazionale italiana è la seconda squadra più amata. Oggi le ragazze tiferanno Costa Rica, ma i mariti parteggiano per gli Azzurri: «Sarà un bel derby…», dicono le giovani americane.
Con loro c’è l’amica italiana Liliana Grizzaffi, che ovviamente tifa per gli azzurri: «La sfida è già cominciata. Loro hanno portato la bandiera del Costa Rica e io tengo alta quella tricolore dell’Italia. Speriamo che sia una bella sfida. Poi, vincerà il migliore. Cioè l’Italia…». «Eh vabbè. Ma non fateci troppi gol…», rispondono le tre costaricane. «Nel nostro Paese – aggiungono – il calcio è passione, tanta passione. Nello sport non deve esserci violenza. Lo diciamo anche ai nostri bambini». A proposito: e i bambini per chi tiferanno? «Pensiamo per l’Italia, visto che sono nati e vivono qui. Ma non ne siamo sicure. Metti che si mettano a tifare… Costa Rica?».
Antonio Lecci
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