Reggio Emilia, 2 aprile 2013 - LA SERENITÀ della notte di Pasqua squarciata da un folle gesto di violenza nei confronti del figlio. Un padre di famiglia è stato arrestato per aver picchiato il figlioletto di soli otto anni. Fermato dai carabinieri, l’uomo, di origini africane, si è giustificato dicendo di aver colpito il minore «a scopo educativo».
UNA GIUSTIFICAZIONE che non ha retto di fronte ai carabinieri intervenuti, che hanno arrestato l’uomo e denunciato la moglie per concorso in maltrattamenti. La donna non è finita in manette perché la coppia, oltre al bambino di 8 anni, ha un altro figlio di 18 mesi che ha ovviamente bisogno della presenza della madre. Il fatto è accaduto in un paese della Bassa Reggiana nella serata di domenica. Portato in ospedale, il piccolo di otto anni è stato giudicato guaribile in trenta giorni.
I MILITARI sono stati allertati da una vicina della coppia che ha sentito le urla del piccolo. A quel punto la donna si è spaventata e non ha esitato a chiamare il 112. Immediato l’arrivo dei militari dalla vicina stazione.
I carabinieri, quando sono intervenuti sul posto, hanno notato i segni delle percosse sul bambino. Secondo i primi accertamenti il bambino sarebbe stato colpito dal padre con dei cavi elettrici utilizzati come una frusta. Quasi in contemporanea con i carabinieri sono intervenuti gli operatori sanitari del 118 che hanno portato il minore all’ospedale Santa Maria di Reggio. La prognosi di guarigione è di trenta giorni.
IN BASE ai primi accertamenti svolti dai militari, rimasti impressionati loro stessi di fronte a quanto accaduto, si ipotizza che quanto svoltosi la notte di Pasqua non sarebbe una novità. Anche in passato il bambino sarebbe stato infatti picchiato.
L’ipotesi è stata avanzata anche alla luce di vecchie ferite. Il fatto è stato comunicato immediatamente anche al tribunale dei Minori e ai servizi sociali del Comune di appartenenza della coppia.
Alberto Ansaloni
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