Reggio Emilia, 24 aprile 2011 - I LAVORATORI della Gfe riprendono a bere e a mangiare. Venerdì sera è finito, almeno temporaneamene lo sciopero della sete dei soci Gfe, portato avanti da alcuni lavoratori, davanti alla sede della Snatt, azienda che da novembre ha espulso i soci del Gruppo Facchini Emiliano. A far desistere gli scioperanti è stato l’accordo sottoscritto tra Regione, Provincia, Comune di Castelnovo Sotto, sindacati, Gfe e Snatt. Infatti venerdì sera, a palazzo Allende, è stato sottoscritto un documento per individuare una serie di azioni al fine di trovare una soluzione alla vertenza delle parti: lavoratori Gfe e Snatt.
L’INCONTRO svolto nella sede della Provincia si è protratto per più di cinque ore. Tra i presenti l’assessore regionale alle attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, il vicepresidenre della Provincia, Pierluigi Saccardi, il sindaco di Campegine, River Tagliavini, e di Castelnovo Sotto, Simone Montermini. C’erano anche tutti i sindacati, rappresentati dai rispettivi segretari; Mirto Bassoli (Cgil), Margherita Salvioli (Cisl) e Luigi Angeletti (Uil). Ovviamente presenti anche la presidente Gfr, Stefania Zecchetti, e il titolare della ditta Snatt, Giovanni Fagioli.
IL DOCUMENTO sottoscritto dalle parti impegna gli Enti a definire azioni necessare per «ricercare un accordo politico-istituzionale a garanzia delle parti; a intraprendere un percorso per l’applicazione del contratto nazionale ‘Logistica-Trasporti’ Cgil, Cisl, Uil, approvato il 26 gennaio; trovare soluzioni per la rioccupazione dei 185 dipendenti; gestire la fase transitoria verificando un percorso per gli ammortizzatori sociali».
LE ISTITUZIONI, con la sottoscrizione di questo documento, raccomandaono alle parti di «rallentare o congelare i tempi della causa per favorire la conclusione positiva della trattativa». L’azienda Snatt invece dichiara di «non avere pregiudiziali a un confronto da tenersi quanto prima, con gli organi politici provinciali e regionali, in relazione alla vicenda dei 185 soci-dipendenti della Gfe. Snatt Logistica è disponibile a partecipare a un prossimo incontro dopo l’udienza della causa».
«NEI PROSSIMI giorni — dichiara l’assessore regionale Muzzarelli — le istituzioni cominceranno il confronto con le parti e ci sarà la convocazione di un primo appuntamento condiviso per il 5 maggio». L’assessore aggiunge: «La compattezza delle istituzioni ha consentito di individuare un punto di equilibrio per riaprire una fase di confronto, con l’obbiettivo di trovare una soluzione occupazionale per i lavoratori della Gfe, le applicazioni contrattuali, il superamento delle tensioni e il ripristino di relazioni corrette. Occorre responsabilità da parte di tutti per ottenere un risultato confacente sul tema del lavoro».
VENERDÌ NOTTE, ad avvisare i lavoratori che presidiavano la Snatt, continuando lo sciopero della sete, che la trattativa in Provincia aveva portato a un esito soddisfacente, non è stato un semplice messaggio telefonico. Sono stati gli stessi rappresentati degli Enti a recarsi a Campegine per incontrare e informare i soci Gfe. Gli assessori Muzzarelli e Saccardi, insieme ai sindaci Tagliavini e Montermini hanno infatti illustrato il documento e i termini di questo documento agli scioperanti. I lavoratori hanno quindi deciso di fermare lo sciopero della sete e di smantellare la struttura nella quale protestavano.
I SOCI GFE hanno ripreso a bere, ma la sete di giustizia rimane inalterata. La Cgil infatti ha diramato un comunicato nel quale dichiara che l’incontro tenutosi in Provincia costituisce «un passo in avanti importante», ma sottolinea che «gli 185 lavoratori della Gfe chiedono che i loro diritti siano riconosciuti. Vogliono riconquistare un lavoro, ma non accettano di tornare alla situazione dalla quale sono partiti, nella quale le retribuzioni e le condizioni di lavoro erano a livelli insostenibili».
«DA MARTEDÌ — scrive la Cgil — riprenderanno le iniziative di mobilitazione e presidio nelle forme che il sindacato ha indicato e praticato fin dall’inizio della vertenza. Insieme alla soddisfazione per questo primo risultato, chiediamo a tutti, di rimanere nel merito di questa vertenza, che richiama un problema più ampio e che richiede risposte concrete alle legittime istanze dei lavoratori coinvolti».
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