{{IMG_SX}}Reggio Emilia, 20 giugno 2007 - Ritorno all'infanzia di un campione NBA. Non erano ancora le dieci quando Kobe Bryant, stella dei Los Angeles Lakers e figlio di Joe Bryant, è tornato per un blitz in città e poi in provincia, a Montecavolo. Un tuffo nella sua infanzia, nei tempi in cui la stella dei 'pro' americani era solo un piccolo ragazzo che si allenava a tirare a canestro mentre il papà era il big delle allora Cantine Riunite.
Accompagnato da guardia del corpo ed autista è arrivato in città da Milano. Un giro al palasport, lasciando di sasso il custode Claudio Sarti. “Posso entrare per un amarcord?” ha detto il campione. Poi a spasso verso la via Emilia dove tanti ragazzini lo hanno riconosciuto e, gioco del destino, tra questi anche un suo ex vicino di casa, il giovane Daniele Menozzi che ne ha approfittato per fermare Kobe e scattare con lui una foto ricordo. "Non ci conoscevamo allora però - dice Menozzi -abitava in via Fenulli con il papà, era lui il mio punto di riferimento per il basket a Reggio. Kobe era un bimbo come me".
Il 'Reggio Tour' della stella NBA è proseguito presso le scuole San Vincenzo dove il campionissimo ha studiato da bambino. E' entrato in segreteria per salutare tutti e chiedere il numero di telefono dell'amico e compagno di scuola di un tempo Christopher Ward. Bryant si era dimenticato il suo numero di cellulare negli Stati Uniti... E' riuscito a rintracciarlo al telefono. "Mi ha chiamato ma io ero al mare ci vedremo a Milano domani (oggi ndr)...” - spiega Ward, anche lui un passato nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana. Non è riuscito ad incontrare anche altri amici reggiani come Niccio Prandi, figlio dell'ex presidente biancorosso che si trova a Barcellona.
Tra uno sguardo alla Reggio che lui aveva conosciuto da bambino cercando magari volti noti, luoghi e negozi della sua adolescenza, Bryant ha proseguito poi il suo 'viaggio nella memoria reggiana' in provincia. Su, verso le colline matildiche di Montecavolo per rivedere la casa dove ha abitato per qualche anno insieme alla famiglia.
Anche lì l’incontro con qualche amico del tempo ed un tuffo al cuore gettando gli occhi su quel campetto di quartiere dove Kobe tirava a canestro e...scherzo del destino, raccontano i suoi amici d’infanzia, c’era chi gli diceva di smettere perchè era tempo di giocare a calcetto...
Tra un ricordo e l’altro Bryant ha avuto parole d’amore per la nostra città facendo una piccola confessione che può far sognare i tifosi biancorossi. "Fra qualche anno vorrei tornare per giocare qui", ha detto. Parole che fanno sognare gli innamorati della palla a spicchi visto che stiamo parlando del miglior giocatore della NBA, in procinto di passare dai Lakers ai Chicago Bulls che furono di Jordan. Si ritrova però a dover fronteggiare petizioni e migliaia di mail che arrivano ogni giorno sul suo sito implorandolo di non abbandonare la formazione di Los Angeles. Il blitz di Kobe Bryant a Reggio è terminato nel primo pomeriggio con il ritorno a Milano.
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