LARA FERRARI
Reggio Emilia

Chinatown nell’arena di via Samarotto: effetto cinema

Dalla versione restaurata della pellicola di Roman Polanski alle novità in sala. Focus sui film

Una scena di Chinatown

Una scena di Chinatown

Reggio Emilia, agosto 2014 - Cinema d'estate, sì grazie. La rassegna organizzata dall’Ufficio Cinema di Reggio, Tutti Frutti, si trasferisce dalla centralissima Piazza Prampolini all’arena di via Samarotto. Martedì sera 19 agosto alle 21,30 verrà proposta (ingresso gratuito) la versione restaurata di Chinatown di Roman Polanski con Jack Nicholson e Faye Dunaway. Il film sarà proposto in originale con i sottotitoli in italiano.

 

CHINATOWN è considerato una delle più felici riletture contemporanee del detective movie di eredità chandleriana. Polanski imprime a questa rilettura la radicalità di uno scetticismo tipico dei suoi film migliori, quasi nascosto da una ricostruzione preziosa di cui tutti sono complici: John Huston, Faye Dunaway (alla sua prova migliore), e naturalmente Nicholson: forse il più riuscito dei discendenti contemporanei di Philip Marlowe.

LO SGUARDO DELL'ATTORE. Ce lo hanno insegnato da bambini: dietro il più grande comico si cela una malinconia senza fine. Forse perché il commediante vede il lato tragico della vita, attraverso quella lente particolare che in lui deforma in scenette buffe la realtà ed è in grado di riconsegnarcela nella sua veste più grottesca, sfumata, zuccherosa talvolta. Io lo guardavo Robin Williams, entrato presto 'in casa mia', attraverso le puntate di Mork e Mindy, che vedevo alla tv mangiando pane e nutella dopo lo sport, oppure più grandicella nei panni del prof. Keating de L'attimo fuggente di Peter Weir, straordinario film del 1989 che vidi tre volte al cinema. O ancora in un film meno riuscito della carriera, Al di là dei sogni, in cui il regista spaventato da qualche buco di sceneggiatura teneva la camera fissa su Williams, al quale demandava il racconto di buona parte di pellicola? E pensavo: ma a chi vuole darla a bere?

OCCHI MALINCONICI. La maschera splendida, di attore nato e sopraffino, capace di piegare gli angoli della bocca in una risata a 180 gradi, quella capacità stupefacente di calarsi nei panni di una signora della mezza età, tata e badante, quelle metamorfosi camaleontiche in teatro e su grande schermo da applauso. Ma gli occhi malinconici, chiari e velati di tristezza, che cosa nascondono? Oggi lo sappiamo. E gli osservatori più attenti, o semplicemten più informati della biografia dell'attore americano, lo sapevano anche ieri. Di sicuro lunedì 11 agosto il mondo ha perso un grandissimo artista. Del quale sentirà la mancanza. Nei film che non reciterà più, in quelli postumi (ben 3 in uscita) e in quelli già consegnati alla storia. Ciao caro Robin.

DIVINA LAUREN. Non bastavano le notizie tristi provenienti da Tiburon, golfo di San Francisco, sulla scomparsa di Robin Williams, che il giorno dopo giungeva la morte per Lauren Bacall, a rattristare il mondo del cinema e non solo. Tutt'altre circostanze, la Bacall aveva quasi 90 anni, ma un lutto importante. Se ne va un esempio di classe e stile cinematografici insuperati, uniti alla personalità colta, brillante che lei sapeva imprimere nella recitazione. Una perdita sentita al pari di Williams, per chi scrive, avendola ammirata nei film in bianco e nero e a colori fin da bambina, che me la facevano apparire così distante da me, per provenienza, cultura e geografia, ma vicina per quel senso cinico e disincantato di considerare la vita. Ogni volta che la vedevo affrontare una nuova parte era pronta l'esclamazione: "Lauren!". Nel vasto archivio Wikipedia che la riguarda troviamo i ruoli più disparati, da Il Grande Sonno diretto da Howard Hawks e interpretato accanto al primo marito Humphrey Bogart fino al giallo all star di Sydney Lumet Assassinio sull'Orient – Express, nel quale il ruolo della signora Habbard, che a letto indossava la mascherina per sopportare il trito menage accanto ai suoi due mariti, sembrava cucito su misura per lei. Attrice grandissima sul viale del tramonto, circondata da parenti e nipoti adoranti, che la accompagnavano negli ultimi palpiti della sua lunga e ricchissima vita. La adoravo anch'io. Lei. Come la canzone di Charles Aznavour, ripresa da Elvis Costello.

TALENTO ECLETTICO. E' stato attribuito all’attrice Frances McDormand il Persol Tribute to Visionary Talent Award 2014 della 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che sarà consegnato all'attrice il 1° settembre. Il direttore della Mostra, Alberto Barbera, ha dichiarato: "L’originalità e la grandezza del talento di Frances sono ben rappresentate da Olive Kitteridge, un progetto che lei stessa ha iniziato, opzionando i diritti del romanzo di Elizabeth Strout, e di cui è produttore esecutivo. Dalla lunga esperienza in teatro, al cinema e alla tv, condotta sempre all’insegna della ricerca della verità, la carriera di Frances McDormand non è solo il percorso di una straordinaria attrice, ma riflette una visione coerente dell’arte e del mondo".  Frances, che ha studiato alla facoltà di Teatro di Yale, ha ricevuto quattro nomination agli Academy Awards e ha vinto l’Oscar in Fargo.   LOCARNO PALMARES. Si è chiusa la 67a edizione del Festival del Film di Locarno, battezzata da Giancarlo Giannini e Juliette Binoche, entrambi mattatori con premi e momenti a loro dedicati, e parecchie giornate di pioggia, che tuttavia non hanno ipotecato la buona riuscita della manifestazione. L'indice segna un più, nella percentuale media degli spettatori presenti. Guardando invece al Palmarès 2014, notiamo alcune tendenze. Da un lato, la volontà di raccontare la guerra e la natura, prendendosi tutto il tempo necessario: avviene nel Pardo d’oro From What Is Before di Lav Diaz, Filippine, dove il regista sceglie un punto di vista laterale, quello delle famiglie nei villaggi oppresse dalla tirannide dell'uomo e della foresta, per narrare l'impatto della dittatura di Marcos (1970-'72). E avviene anche in Ventos De Agosto, di Gabriel Mascaro, Brasile, che si è guadagnata la menzione speciale per la capacità del regista di dipingere un affresco delle umani genti alle prese con le insidie del mare, non mettendo al centro una performance in particolare, ma dando il microfono al fenomeno naturale prevalente in quel momento. Premio speciale della giuria, invece, alla letteratura che mette in scena se stessa. E' l'americano Listen Up Philip, di Alex Ross Perry.

Ecco ora i film dal 19 al 24 agosto !!!

CATTIVI VICINI di Nicholas Stoller, con Seth Rogen, Rose Byrne, Zac Efron, Christopher Mintz-Plasse e Dave Franco. Kelly e Mac si trasferiscono con il loro bambino in un quartiere tranquillo fino a quando una confraternita universitaria si trasferisce nella casa accanto. Il presidente Teddy e il suo braccio destro Pete accettano sul momento l'amicizia della coppia ma, notte dopo notte, i dissidi tra loro aumentano.

STEP UP ALL IN di Trish Sie, con Ryan Guzman, Brian Evigan e Misha Gabriel Hamilton. Un ballerino di strada di Miami si trasferisce a Hollywood per trovare fortuna prima di scoprire che le probabilità di sfondare nella danza professionistica sono scarse. Quando però la nuova crew che forma con la testarda Andie raggiunge le fasi finali di un reality televisivo a Las Vegas, Sean avrà la possibilità di realizzare i suoi desideri.

LIBERACI DAL MALE di Scott Derrickson, con Eric Bana, Edgar Ramirez, Olivia Munn e Sean Harris. Un poliziotto irlandese di New York indaga su una serie di efferati delitti quando un prete lo convince che, a dispetto delle sue credenze religiose, questi siano frutto del mondo dell'occulto e della possessione demoniaca.