Sabrina Pignedoli
Cronaca

Controlli in stazione e alle prostitute: una notte tra allarmi e furti sventati

Sulla strada insieme alle Volanti in città. Recuperato furgone rubato (FOTO - VIDEO)

Una notte di controlli con la polizia (foto Artioli)

Una notte di controlli con la polizia (foto Artioli)

Reggio Emilia, 7 settembre 2014 - Il viaggio con le Volanti comincia alle 22 di ieri (FOTO - VIDEO). Udine Perugia (Up) 10 è la nostra sigla identificativa alla radio. Sul territorio ci sono tre volanti (Volante 1 e 2 e la Dinamica), oltre a due pattuglie del reparto prevenzione crimine di supporto. «La città è divisa in zone: l’area nord, identificata con A, e l’area sud, più densamente popolata, divisa in B e C. Due spettano alla polizia, una ai carabinieri, a rotazione — spiega il dirigente della Volanti, Cosimo Romano — Il centro storico poi è suddiviso in altre due aree, San Pietro e Santo Stefano, diviso tra arma e polizia. Questa sera(ieri, ndr) noi copriamo le aree B e C».

Il giro di pattugliamento comincia nella zona stazione. Vengono percorse tutte le strade, i parcheggi e i vicoli.  «In questa zona ci concentriamo sull’identificazione delle persone, soprattutto negli esercizi pubblici — spiega Romano — contrasto allo spaccio, ai bivacchi e alla prostituzione, che ci viene segnalata da molti residenti. Su questo punto abbiamo già fatto alcuni accompagnamenti al Cie delle ragazze cinesi e questo ha ridotto di molto la loro presenza sulla strada». 

Altra zona ‘calda’ della città è la vie Emilia verso Parma. «Proprio ieri (giovedì, ndr) abbiamo eseguito un controllo antiprostituzione — continua Romano — accompagnando 15 ragazze in questura per essere identificate. Durante i servizi serali, viene monitorata la zona, per fare in modo di avere il quadro completo nel momento in cui vengono effettuati i servizi specifici». La pattugli con i colori d’ordinanza e il lampeggiante acceso probabilmente ha messo in fuga le ragazze. Ce n’è solo una nella zona del Marabù, che viene controllata da una pattuglia del reparto prevenzione crimine. 

Mentre viene effettuata la verifica lungo al via Emilia, la centrale operativa dirama una nota di ricerca. È stato rubato in via Fenulli, un furgone Mercedes bianco, cassonato, targato AP (le prime due lettere). Il proprietario ha visto il ladro che si dileguava verso via della Canalina. Ci precipitiamo in zona, dove convergono anche le Volanti. Percorriamo via della Canalina, rallentando nelle aree più isolate. Nascosto dal buio, in un parcheggio vuoto vicino al centro Insieme, c’è un furgone bianco. È un Mercedes. E la targa corrisponde. Ci fermiamo. I poliziotti si avvicinano con cautela: i ladri potrebbero essere ancora lì e non possono sapere le loro intenzioni. Invece non c’è nessuno: la portiera forzata e il motore è stato acceso collegando i cavi. 

«Probabilmente è stato posteggiato qui per essere utilizzato per commettere un furto», spiega Romano. I possibili obiettivi sono il circolo Insieme e un bar vicino, dove sono presenti anche macchinette videopoker: il furgone poteva servire per caricarle e svuotarle poi con calma successivamente. 

Un tecnico della polizia scientifica rileverà le impronte, ma di solito i ladri sono abbastanza furbi da usare i guanti. Noi ci allontaniamo perché è stata segnalata la presenza di una persona sospetta che avrebbe tentato un furto in abitazione in un condominio di via Passo Buole. Una Volante nelle vicinanze si precipita sul posto. Controllano la zona, ma non c’è nulla. Contattano la richiedente per non lasciare nulla di intentato. Ma niente.  «Meglio che le persone ci avvertano per un sospetto che poi si rivela infondato — continua Romano —piuttosto che non chiamino. Devo dire che a Reggio, c’è un buon controllo sociale e i cittadini sono attenti». 

È già mezzanotte passata. Mentre stiamo rientrando in questura arriva un’altra chiamata: un residente segnala in via Porta Brennone un ragazzo che vuole buttarsi dalla finestra e che sta litigando con altre persone. Ci avviciniamo, ma si rivela un falso allarme: nella casa c’è una festa e i ragazzi stanno solo scherzando. Contemporaneamente, un commerciante della Giareda chiama: c’è stata una lite in precedenza e vorrebbe ‘parlare’ con una pattuglia.  «Il nostro compito è anche questo – conclude Romano – ascoltare i cittadini, capire se hanno bisogno di aiuto».