Gianni Ficcadori
Reggio Emilia

Maresciallo diventa frate: "Ora dirò messa"

Nicola Verde ha cambiato la propria vita

Frate Nicola Verde, 35 anni, prima era un graduato  dell’esercito

Frate Nicola Verde, 35 anni, prima era un graduato dell’esercito

Scandiano (Reggio Emilia), 4 luglio 2015 - Dalla divisa grigio-verde dell’esercito, all’ abito più austero del saio, il passo è stato breve. È la storia di Nicola Verde, 35 anni, da Aversa catapultato al Nord per lavoro, dove mette firma nell’esercito a Bologna, tanto da salire di grado, fino a diventare Maresciallo. Per Frate Nicola (lo vediamo all’ingresso di una capanna in Africa) studente francescano nell’ordine dei frati minori cappuccini dell’ Emilia Romagna, la folgorazione alla vita religiosa nasce in Caserma, tanto da abbandonare la carriera militare per entrare in un convento.

Un passaggio difficile, inspiegabile ai più, ma che nasce dal desiderio di dare una svolta alla propria vita, e metterla al servizio di Dio e del prossimo. Attualmente Frate Nicola si trova in Irlanda a studiare inglese, ma con gli studi terminati, tutto è pronto per l’ordinazione sacerdotale, prevista a Reggio nella chiesa di Via Ferrari - Bonini.

Nicola, originario di Aversa, una terra difficile e sofferente, verrà ordinato sacerdote, sabato 17 ottobre dalle mani del Vescovo di Aversa, poi celebrerà la prima messa nel convento di Scandiano, il giorno dopo. A Scandiano, dove risiede in convento, Nicola è stato moto attivo col gruppo Agesci-Scout, e soprattutto nell’organizzare la Preghiera di Taizè, un momento di riflessione secondo lo stile della comunità di Frere Roger. Poi dopo una settimana, Frate Nicola Verde, dirà messa giù, nella sua terra con tanti ‘tifosi’ che scenderanno per festeggiarlo.

Perché Nicola, ragazzo mite all’apparenza, sempre sorridente e di carattere forte, di amici ne ha conquistati tantiIl Centro Missionario di Imola, sempre gestito dai frati cappuccini, sarà probabilmente la sua destinazione futura. La storia di Nicola – casertano dalla ‘Terra dei Fuochi’ – ricorda quella di una donna scandianese, Ines Taligani, che nel 1992 lascio la toga di magistrato per vestire l’abito delle Suore Carmelitane: le anime vive di una casa di carità, le prime ad alzarsi, le ultime a ritirarsi per garantire a tutti gli ospiti il massimo di conforto.