REDAZIONE REGGIO EMILIA

Caso Saman, arrestato il cugino che era scappato a Barcellona

L’irruzione alle 7 di mattina di ieri in un appartamento nel quartiere Trinidad da parte della Guardia Civil. Chiave di volta, l’analisi dell’utenza telefonica trovata sul cellulare dello zio Danish Hasnain

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Anche l’ultimo componente della ’triade’ di presunti assassini è stata preso. La vicenda di Saman Abbas, la diciottenne di nazionalità pakistana, sparita nelle campagne di Novellara all’inizio di maggio del 2021, ed il cui corpo non è mai stato ritrovato, si arricchisce di un nuovo importante snodo investigativo.

Ieri mattina alle 7 è stato arrestato Nomanulhaq Nomanulhaq, 31 anni. E’ ’l’altro’ cugino di Saman. Il complice, ancora a piede libero (fino a ieri mattina), di Ijaz Ikram e dello zio Danish Hasnain (entrambi in stato di arresto e in carcere in Italia) dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della diciottenne. Nomanulhaq è stato fermato in un quartiere periferico di Barcellona al culmine di un’operazione condotta dalla Guardia Civil – Brigada Provincial de Barcelona.

L’indagine. E’ stato un accerchiamento lento ma inesorabile quello orchestrato dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio, in particolare del Nucleo Investigativo. I militari reggiani, infatti, supportati nella loro attività dal servizio di cooperazione Internazionale di Polizia, hanno potuto ricostruire nei minimi dettagli la fuga intraeuropea del trentunenne. Da Parigi, infatti, l’altro cugino di Saman, si è poi diretto verso la penisola Iberica. A puntare gli investigatori italiani, ed europei, con buona certezza, verso Barcellona, è stato il viaggio a Parigi dei carabinieri all’indomani dell’arresto di Danish. Grazie al sequestro e analisi dell’utenza telefonica in suo possesso, i carabinieri hanno avuto l’opportunità di risalire ad un numero di telefono con prefisso internazionale spagnolo. La Procura della Repubblica, che ha sempre coordinato le indagini, con il sostituto procuratore Laura Galli, su segnalazione del Nucleo Investigativo, ha richiesto ad Eurojust (L’unità di Cooperazione giudiziaria europea) un ordine di indagine europeo, grazie al quale è stato posta sotto osservazione quell’utenza telefonica, arrivando ad individuare il ‘covo’ del cugino 31enne.

Nessuna resistenza. Ieri mattina, la Guardia Civil ha rotto gli indugi ed è entrata in azione. Nomanulhaq condivideva l’appartamento in Carrer del Pare Pèrez del Pulgar nel quartiere di Trinidad con altri connazionali, che gli hanno offerto accoglienza e un’adeguata rete di supporto. Evidentemente si sentiva al sicuro, visto che, il suo soggiorno catalano stesse avvendeno senza l’utilizzo di alcuna falsa identità. Al momento dell’irruzione, il ricercato non ha opposto resistenza. Si è consegnato alla Guardia Civil che lo ha posto in arresto e messo immediatamente a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Due domande. Perché proprio a quell’ora? E perché proprio ieri? La risposta, secca, fornita dalle autorità italiane è stata perché "Eravamo sicuri che fosse in casa". Un classico, da una parte, di questo tipo di operazioni – svolte sempre alle prime luci dell’alba per sfruttare l’effetto sorpresa e perché vi è buona certezza che chi si vuole arrestare sia effettivamente presente in loco -; dall’altra, anche se questo gli investigatori non lo ammettono esplicitamente, vi era, probabilmente, la necessità di stringere i tempi. Possibile che Nomanulhaq Nomanulhaq sentisse il fiato sul collo dei carabinieri. La notizia dell’arresto e dell’estradizione di zio Danish, potrebbe averlo messo in grande allarme.

I prossimi passi. Il 31enne cugino di Saman è a disposizione del Juzgado Central de Instrucciòn. La trafila sarà simile a quella di Danish Hasnain. Vi sarà l’udienza di convalida dell’arresto e poi si procederà a quella necessaria per l’estradizione in Italia. Quanto sarà lunga? In parte dipende dal diritto internazionale e, in parte, "da quanto sarà bravo il suo avvocato spagnolo", spiegano, con una battuta, dal Comando provinciale dei carabinieri.

Nicola Bonafini