Brisighella (Ravenna), 1 settembre 2013 - Scendono in un burrone profondo 50 metri per salvare Pluto: impresa dei pompieri di Faenza (guarda le foto). Era scomparso da 10 giorni, però qualcuno sentiva latrare in fondo ad un burrone, tra i calanchi del gesso di Brisighella.
È rimasto dieci giorni senza mangiare e senza bere, eppure l’istinto di sopravvivenza ha avuto la meglio. Protagonista della brutta avventura un cane meticcio di dieci anni che a causa della sua cecità aveva perso la strada di casa, una casa di campagna in una zona molto impervia nel brisighellese in località Rontana.
Ma i proprietari non si erano dati per vinti e lo hanno continuato a cercare per giorni attorno a casa: “È sempre stato la nostra compagnia - continuavano a ripetere - e siamo sicuri che sia ancora vivo”. Alcuni nella vallata sentivano latrare durante la notte ma mai potevano pensare si trattasse del cane in questione.
Questo sino a sabato pomeriggio, quando i lamenti sono stati individuati da una persona che li ha sentiti distintamente provenire da un profondo vallone, una cinquantina di metri. Così, sapendo che il vicino aveva perso il suo cane, gliene ha parlato. La speranza si è riaccesa ed è stato lanciato l’allarme ai vigili del fuoco del comando provinciale di Ravenna.
Sul posto una squadra del distaccamento di Faenza, che ha utilizzato le tecniche Saf, Soccorso alpino fluviale; i pompieri, dopo aver individuato il luogo esatto da cui si sentiva la ‘voce’ dell’animale, hanno approntato un paranco e un vigile del fuoco si è calato per ben 50 metri con una tanica d’acqua da tre litri che il cane, una volta raggiunto, si è scolato in pochissimi secondi: fortunatamente la caduta era stata attutita dalla vegetazione e il cane era ancora vivo. Poi il lieto fine: il cane è stato imbragato ed è stato riportato in quota.
Grande soddisfazione e macchine fotografiche pronte all’arrivo del vigile del fuoco e del cane che finalmente è stato riabbracciato dai proprietari. Per la cronaca, l’amico a quattro zampe è stato subito portato dal veterinario che oltre ad una magrezza e disidratazione dovuta alla ‘dieta’ forzata non ha riscontrato alcun trauma.
Antonio Veca
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