Ravenna, 5 gennaio 2016 - Il clima all’interno del Movimento 5 Stelle si fa sempre più caldo. E dai mal di pancia iniziali si è passati alle diffide. La candidata sindaco Michela Guerra, ha infatti deciso di passare a vie legali nei confronti di una frangia ‘ribelle’ del Movimento che, assicura sempre Guerra, continua ad offenderla e a discreditarla sul piano personale.
Michela Guerra era stata votata a metà dicembre, affermandosi sugli altri candidati, Fabrizio Martelli e Fausto Geminiani. Su 80 aventi diritto avevano però votato in una sessantina.
A testimoniare alcuni malumori all’interno del gruppo ravennate, di cui c’erano state già avvisaglie durante tutto il mandato. Tra coloro che avevano disertato anche la consigliera comunale Francesca Santarella.
Michela Guerra, perché, come ha scritto su Facebook, era così ansiosa che arrivasse il 4 gennaio?
«Perché ho incontrato un legale e abbiamo fatto partire una diffida».
Nei confronti di chi è scattata la diffida?
«Di una piccola minoranza del Movimento 5 Stelle».
Il motivo di una decisione così forte?
«Ci sono persone che continuano ad offendermi e a screditarmi sul piano personale. Diffondendo notizie dannose sul mio conto, su ipotetici conflitti di interesse che mi riguarderebbero».
Chi sono queste persone? Lei non usa tanti giri di parole per descriverle su Facebook.
«Chi voleva non avrà avuto difficoltà a riconoscersi nelle mie parole».
Si riferisce a chi ha perso le primarie all’interno del Movimento?
«Sì. C’è stata una consultazione ed è stata presa una decisione. Non capisco allora questo atteggiamento. Il danno che subisco è su due piani differenti: quello personale, per gli attacchi che continuo a ricevo solo e unicamente allo scopo di screditarmi, e quello politico. Sembra addirittura sia stata inviata una seconda lista».
Si spieghi meglio.
«Questa piccola minoranza avrebbe mandato una lista alternativa, segreta. A noi l’informazione è arrivata da Milano, non da Ravenna».