Ravenna, 6 aprile 2017 – Potrebbero esserci collegamenti tra un delitto irrisolto, l’uccisione a Fosso Ghiaia di Ravenna, il 30 dicembre 2015, del metronotte Salvatore Chianese, l’omicidio del barista Davide Fabbri la sera del primo aprile a Riccardina di Budrio e la rapina di una guardia giurata a Consandolo, la sera del 29 marzo. Le analogie fra i tre episodi sono al vaglio degli inquirenti. Un punto in comune è l’arma, un fucile da caccia caricato a pallettoni. Usato nel ‘delitto della cavà di Ravenna per uccidere il 42enne metronotte casertano, a Consandolo per rapinare la guardia giurata di una calibro 9, a Budrio per minacciare il barista poi freddato con una pistola, forse proprio quella da poco rubata. A Fosso Ghiaia e a Consandolo ci sono stati colpi ‘di avvertimentò sparati prima di agire alle auto delle vittime, a Ravenna contro il lunotto posteriore, a Consandolo contro la carrozzeria: nel primo caso il metronotte avrebbe accennato una reazione o forse si sarebbe solo voltato, prima di venire ucciso e rapinato della pistola, lo stesso obiettivo del bandito del Ferrarese. Anche a Budrio è stato sparato un colpo col fucile nel bar, non è chiaro se in maniera volontaria o fortuita. Al metronotte di Fosso Ghiaia, oltre all’arma, fu portato via il portafogli. Sul delitto il procuratore di Ravenna Alessandro Mancini e il Pm Daniele Barberini, che coordinano le indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri, hanno seguito varie piste, da quella del bracconiere ad altre legate all’ambiente della prostituzione. Sui tre casi, in tre distinte province, si procede separatamente a carico di ignoti. Continuano le indagini e le ricerche anche del latitante russo Igor Vaclavic, su cui pende un mandato d’arresto per rapine commesse nel Ferrarese nel 2015. A carico dello straniero anche un’espulsione, non eseguita.
CronacaForse il killer di Budrio ha ucciso a Ravenna