REDAZIONE RAVENNA

Ravenna, morde ragazza su una natica. Condannato per violenza sessuale

Per fare il ‘simpatico’, a Marina di Ravenna un 36enne ha assestato un morso-bacio a una 25enne seduta su un lettino. Lei lo ha denunciato

Ragazze al mare

Ravenna, 4 novembre 2017 - Torrida estate del 2016, luglio. Lei, 25enne ravennate, seduta su un lettino di uno stabilimento balneare di Marina di Ravenna. Lui, 36enne ravennate, a pochi metri da lei. Perfetti sconosciuti mescolati al resto della chiassosa umanità balneare. E così è stato fino a pochi istanti prima dell’approccio, a dir poco maldestro, dell’uomo.

Quale? Si è avvicinato di soppiatto alla giovane e le ha assestato su un gluteo un morso-bacio. Difficile descriverlo altrimenti perché – come poi riscontrato – il 36enne non aveva affondato la dentatura tanto da lasciare il segno degli incisivi. Ma l’effetto indotto sulla ragazza, era stato ovviamente di rabbia. Scordasi il numero di cellulare di lei: l’unica cosa che lui aveva rimediato, era stato un sonoro ceffone. E poi era partita la discussione.

Perché l’uomo mica voleva scusarsi: ai suoi occhi, quello doveva essere il gesto simpatico anticamera di una nuova conoscenza. Simpatico per nulla, aveva probabilmente pensato la ragazza che aveva invece mantenuto il punto. Era pure intervenuto il fidanzato di lei e dopo un po’ il 36enne aveva chiesto scusa e aveva girato i tacchi. Il giorno dopo però la 25enne, ancora arrabbiata, era andata in questura a raccontare tutto. E gli inquirenti avevano aperto un fascicolo. Per quale reato? Inevitabile: violenza sessuale, anche se nella cosiddetta ipotesi lieve. Erano stati sentiti i testimoni che avevano naturalmente confermato i fatti nella loro dinamica.

Ed era stata risentita la ragazza la quale aveva spiegato che non pensava che dietro quel brutto approccio vi fosse un abuso sessuale. Lui poi le aveva scritto una lettera di scuse, pur rimanendo dell’idea che si fosse trattato solo di un gesto di piacionismo. E le aveva anche riconosciuto un risarcimento per il disturbo arrecato. Ed è così che si arriva a ieri mattina, ormai lontani dalla torrida estate del 2016, con entrambi i protagonisti di nuovo a pochi metri. Niente sabbia, niente lettini: questa volta in tribunale. Là dove il 36enne, difeso dall’avvocato Francesco Furnari, è stato condannato dal gup Antonella Guidomei a 5 mesi e 28 giorni di carcere, con pena sospesa. Ma quel morso-bacio avrebbe potuto costargli molto di più visto che la procura aveva chiesto per lui un anno e otto mesi.