ROBERTA BEZZI
Cronaca

Castel Bolognese, il rock demenziale dei Koppertoni premiato in Comune / FOTO

Festeggiati dal sindaco Meluzzi per i trent’anni di attività «Ci sentiamo baronetti, come Mick Jagger o Rod Stewart»

I Koppertoni in consiglio comunale (foto Veca)

Faenza, 22 ottobre 2016 - Il duo rock demenziale I Koppertoni, noto per alcune canzoni e apparizioni televisive a ‘Roxi Bar’ e ‘Blob’, ha vissuto un nuovo momento di gloria con la consegna di una onorificenza ufficiale da parte del sindaco di Castel Bolognese Daniele Meluzzi per i trent’anni di attività. GUARDA LE FOTO

Dopo la cerimonia, sempre in Municipio, si è tenuta una grande festa con brindisi e concerto per la gioia dei fan di Valentino Bettini e Samuele Santandrea.

Bettini, soddisfatti di celebrare questo traguardo?

«Certo. Quando il sindaco ci ha comunicato la sua intenzione, ci siamo subito ribattezzati ‘baronetti’, per non esser da meno di nostri idoli quali Mick Jagger o Rod Stewart. Trent’anni sono un bell’obiettivo ma come mi diverto sempre a dire: il meglio deve ancora venire!».

Come vi siete conosciuti lei e Samuele Santandrea?

«Come non si direbbe, in un contesto parrocchiale, nel 1986. È stato inevitabile conoscersi, perché Samuele stava cercando di metter su una band e aveva assoluta necessità di un chitarrista. Gli stava venendo un esaurimento nervoso, finché ha incontrato me, l’unico di quella generazione a rispondere ai requisiti. A quei tempi, lui era uno studente di vent’anni, mentre io un tecnico di 24 anni che lavorava alle Poste Italiane di Bologna. Peccato non aver cominciato prima ancora, forse avremmo trovato il coraggio di dedicarci a tempo pieno alla musica…».

Cosa ricorda dei vostri inizi?

«La bella collaborazione con Freak Antoni degli Skiantos, specializzato sempre in rock demenziale. Capitava spesso che lui fosse ospite di nostri spettacoli e viceversa noi nei suoi. Poi, il produttore Loris Ceroni ci ha aiutato a registrare il primo lavoro nel 1993, intitolato ‘La galèna cun a rock’, un boogie rock molto ballato nelle discoteche, quando ancora c’erano...».

Qual è stato il lavoro che ricorda con maggiore emozione?

«Girare il road movie comico musicale ‘Mosquito’, interamente nella nostra Romagna. Avevamo tanta passione, ma zero esperienza. Inizialmente abbiamo coinvolto gli amici, poi siamo riusciti a fare dei ‘colpi grossi’: oltre allo stesso Freak Antoni, abbiamo avuto il sì di Loris Capirossi per un incredibile inseguimento in moto e Raul Casadei per interpretare il diavolo. Uscito nel 2000, lo abbiamo portato in giro per un paio di anni. Ci ha proiettato in un modo che non ci apparteneva, riuscendo a fare cose che mai avremmo immaginato. Ricordo che andavamo al festival del Cinema di Venezia e camminavamo al fianco di Stefano Accorsi, ma quando rientravamo a casa, noi tornavano alle nostre attività che erano altre. È stato ed è un bellissimo gioco!».