Ravenna, 9 agosto 2011 - «E’ NATO tre anni fa, quasi per gioco, per far divertire le mie nipotine. All’inizio si trattava di un semplice percorso tra la vegetazione. Poi ha iniziato a balenarmi un’idea un po’ pazza, ma intrigante. Perché, infatti, non sfruttare in un modo insolito quegli 8 ettari di terreno? Fu così che trasformai quel breve percorso nel labirinto effimero più grande d’Europa». A raccontare la sua ‘scommessa’ è Carlo Galassi, titolare dell’omonima azienda agricola che sorge in via Roma 111 ad Alfonsine. E’ grazie alla sua intraprendenza, unitamente all’estro dell’artista Luigi Berardi e alle conoscenze scientifiche del climatologo di Meteoromagna.com, Pierluigi Randi, che il sogno divenne realtà.
DA SEMPRE i labirinti accompagnano la storia dell’uomo. Sono simboli antichissimi, icone della complessità dell’anima. Ancor oggi intrigano, stimolando la fantasia. In genere si tratta di uno spazio chiuso, ma esistono anche i “labirinti effimeri”: vegetali, sui pavimenti di chiese, di ciottoli e sassi, incisi su colonne di pietra, di carta e musicali. Quello di Alfonsine è costituito da una fitta maglia di sentieri, per una lunghezza di 4 km, delimitati da ‘pareti’ di piante di mais alte oltre tre metri. Si snoda attraverso un terreno di 8 ettari ed è visitabile, fino alla fine di agosto e su prenotazione ( 335-8335233), dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21 al costo di 7 euro. E’ dedicato al Basilisco, l’unico drago di documentata e leggendaria presenza in Romagna.
«La prima parte del percorso — spiega Galassi — è meditativa e fa sorgere dei dubbi. La seconda è invece costituita da ‘inganni’, con il visitatore che tentando di raggiungere la via d’uscita spesso si perde. Durante il percorso si incontra un orologio che in base al mese in cui ci si posiziona, indica, attraverso la propria ombra, l’orario. C’è poi una pietra sferica che simboleggia l’occhio del drago, una campana tibetana dal caratteristico suono prodotto dal vento nonché un piccolo timbro che testimonia l’arrivo nella parte più difficile del percorso. Si possono poi incontrare fagiani, lepri, ricci, talpe e, come spesso racconto alle comitive di bambini, ci si può pure imbattere in folletti, elfi e gnomi».
Il labirinto offre inoltre l’opportunità di conoscere più da vicino il mondo della meteorologia grazie alle brevi lezioni di Pierluigi Randi. Ai più piccoli, poi, si insegnano le norme comportamentali da adottare in caso di temporali per evitare i fulmini. Infine le iniziative: il 10 agosto dalle 20.30 è in programma una serata-dialogo con l’artefice del labirinto, Luigi Berardi. La sera successiva sarà invece dedicata alla degustazione di birre artigianali e sigari cubani.
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