Ravenna, 29 ottobre 2010 - E’ un dibattito che i residenti di Lido di Classe conoscono da anni ma, da qualche giorno (l’ultimo appuntamento, con scontro, in diretta ieri pomeriggio) i fari delle tv e dei giornali nazionali si sono accesi su quello che hanno ribattezzato ‘il paese dei trans’.
La prima è stata Mtv: la rete giovane per eccellenza in diverse puntate ha mandato in onda i racconti di alcuni transessuali che vivono, lavorano e si prostituiscono nel paese. Poi il ‘Corriere della Sera’ prendendo spunto dagli speciali televisivi ha ‘rilanciato’ la notizia e, infine, ieri, la diretta tv di ‘Pomeriggio sul due’.
Ed è stato proprio il programma che Raidue che ha fatto infuriare molti dei residenti. Il programma, condotto da Milo Infante nella prima parte e Lorena Bianchetti nella seconda, non ha risparmiato le critiche agli abitanti che, in diversi momenti sono stati accusati di essere omertosi perché preferivano non rispondere alle domande incalzanti dell’inviato Vittorio Introcaso. Proprio lui è stato vittima di un’aggressione.
«Cinque minuti prima di andare in onda alle 14 — racconta — un uomo sulla trentina si è scagliato contro la troupe, c’è stata una piccola colluttazione, lui con uno spray ha oscurato un telecamera urlando: ‘State rovinando l’immagine del paese’. Abbiamo subito chiamato le forze dell’ordine. Purtroppo molte persone che erano pronte a raccontare la loro storia si sono tirate indietro spaventate dopo l’episodio. Questo gesto fa capire il clima di intimidazione che si respira nel paese». L’immagine di Lido di Classe raccontata dalle telecamere non è piaciuta agli abitanti.
«In un paese di 450 anime nei mesi estivi, che in quelli invernali si riducono a 250 si può osservare un via vai di macchine incredibile nelle ore notturne» ha esordito l’inviato. Secondo Lorena Bianchetti su 400 abitanti i viados sono un centinaio mentre una residente racconta che: «I trans che vivono qui sono 10 o 11. Ci sono semplicemente molti pregiudizi verso gli stranieri». Gli esperti in studio analizzano il caso, si punta il dito contro chi specula alzando il prezzo delle case. «Di affitto i trans pagano anche 50 euro al giorno» raccontano.
C’È ANCHE il transessuale che, di spalle, spiega la sua difficoltà nell’uscire dal tunnel della prostituzione. Poi dice: «Qual è l’identikit del cliente? Sono uomini che cercano nuove emozioni, si va dall’operaio al professionista».
C’è Paolo Crepet in collegamento, in studio Paolo Mengoli e Silvana Giacobini che si chiede: «Perché questa concentrazione proprio in quel luogo? I clienti saranno tanti». Le donne del posto come vivono il disagio? I trans sono una minaccia per loro? E i bambini che li vedono in abiti succinti? E’ questo il tema della seconda parte del programma. Insomma tutti gli allarmi possibili vengono lanciati. Durante la puntata inteviene anche Terzino Giorgini, presidente della Pro Loco locale e tra i promotori delle fiaccolate contro il degrado. «Il sindaco si è dato da fare per portare diginità alla località — dice —. La fotografia di oggi non è rappresentativa, qui per parlare di residenti e trans bisogna venire in agosto». Neanche a chi ha sempre combattuto contro il degrado piace la ribalta mediatica del posto definito ‘il paese dei trans’.
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