Ravenna, 6 novembre 2014 - Questa volta si spara sul serio. In Provincia sono arrivati tutti i nulla-osta necessari e a giorni sarà firmata la delibera di giunta che autorizza l’abbattimento di 67 daini considerati in sovrannumero nella pineta di Classe. L’intervento di selezione — in termine tecnico si chiama così — è stato più volte annunciato e poi accantonato sull’onda delle proteste di alcune associazioni animaliste e alla luce della disponibilità manifestata dallo Zoosafari di Ravenna di accogliere al proprio interno gli animali che, altrimenti, finirebbe nel mirirno dei cacciatori. C’è da dire che nel mondo dell’ambientalismo ravennate i daini di Classe non godono di grandi simpatie, per il fatto che sono considerati specie importata il cui sovrannumero genera scompensi negli habitat naturali. Fatto sta che la Provincia, sentito il parere dell’Ispra, ha accantonato le proposte alternative, per problemi di sicurezza ed economici.
«La cattura con l’uso di narcotico — spiega Antonio Venturi, dirigente del settore politiche agricole e forestali di piazza Caduti — oltre ad essere dispendiosa non è esente da rischi per gli animali, basti pensare a quanto accaduto per l’orsa in Trentino». La seconda alternativa non cruenta è rappresentata dalla somministrazione di farmaci antifecondativi che però hanno durata limitata nel tempo e soprattutto non sono registrati in Italia «per cui reperimento e impiego — sottolinea ancora Venturi — sono decisamente complessi». In piazza Caduti hanno comunque elaborato un piano quinquennale di gestione della popolazione di ungulati nella pineta che non esclude, in un secondo tempo, il ricorso alla ‘pillola’. Ma per il primo anno saranno in azione solo i fucili. Il via dovrebbe arrivare entro due settimane e le operazioni potrebbero proseguire fino a fine gennaio, con una proroga nel mese di febbraio quando però l’attività dei selettori dovrà essere «tassativamente sospesa — prescrive l’ente Parco del delta — in caso di manifestazioni legate alla fruizione o sportive nelle aree interessate dal piano».
L’ente parco ha anche stralciato dall’area delle operazioni il pioppeto abbandonato, localizzato al confine occidentale della zona naturale ed al suo esterno, a nord del torrente Bevano. Inoltre da Comacchio raccomandano di rinviare gli interventi nel caso che all’alba, in prossimità dell’altana, siano presenti esemplari di airone bianco, albanella reale, piviere dorato, gufo di palude: potrebbero essere seriamente disturbati dagli spari e dalle attività preparatorie. L’operazione ha ottenuto il via libera anche dell’Ispra, che ha fatto chiarezza sul numero dei capi destinati all’abbattimento, 67, su una popolazione censita di circa 200 esemplari. «Se si vuole contenere il numero dei daini presenti in pineta, il prelievo deve essere importante — osserva Silvano Toso, fino a pochi mesi fa in forza all’istituto di Ozzano — altrimenti si tratterebbe di un’operazione velleitaria. Mentre la selezione, tramite la cattura di esemplari vivi, dal punto di vista del rapporto costi-benefici, è assolutamente improponibile».