Pesaro, 2 settembre 2017 - Dominio russo, come era facile prevedere, nell’ultimo concorso individuale ai 35° campionati mondiali di ginnastica ritmica in corso di svolgimento a Pesaro. Le gemelle Arina e Dina Averina, dopo essersi divise il podio nelle finali ai singoli attrezzi (oro al cerchio e clavette per Dina, oro alla palla e al nastro per Arina) si sono confermate anche nel concorso All-Around che designa la ginnasta più completa nelle quattro prove. Sul gradino più alto del podio è salita Dina Averina che diventa così regina mondiale della ritmica grazie ad un punteggio ragguardevole di 74,700, mentre l’argento va alla gemella Arina distanziata di oltre un punto (73,450) e il bronzo al collo dell’israeliana Linoy Ashram (70,025).
Ottime le prove delle due italiane in gara, brave a conquistare la finale a 12. L’italo-romena Alexandra Agiurgiuculese s’è piazzata all’ottavo posto con 67,450, seguita al nono dalla sua compagna la fabrianese Milena Baldassarri col punteggio di 66,475. Domani tocca all’Italia che si presenta a questo appuntamento con una squadra rinnovata rispetto all’ultimo quadriennio olimpico, ma già in grado di competere con le formazioni più titolate come Russia, Giappone, Bulgaria, Bielorussia. Logico quindi aspettarsi l’arrivo di qualche medaglia, dopo che nelle gare individuali l’Italia è uscita a mani vuote pur sfiorando il podio. Emanuela Maccarani, da 24 anni responsabile del team azzurro, composto da Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Beatrice Tornatore, Anna Basta e Martina Santandrea, preferisce però mettere le mani avanti.
«Abbiamo preparato un programma con le difficoltà massime – ha detto ai microfoni di Rai Sport – per cui sarà l’esecuzione a fare la differenza. Tenendo conto dell’esecuzione delle ragazze, spero che la nota artistica venga esaltata», ha detto, con riferimento alle valutazioni della giuria che in questa disciplina conta moltissimo. Dopo le prove in Coppa del mondo, dove le azzurre sono già salite sempre sul podio, l’allenatrice è fiduciosa. «Tutti ci hanno riconosciuto l’omogeneità di questo gruppo – ha proseguito Emanuela Maccarani – in tutte le ragazze ci sono gli stessi dinamismi e intensità, c’è quell’armonia che dovrebbe fare apprezzare la prestazione. Rispetto al precedente quadriennio, che comunque ha dato buoni risultati, qui c’è tanta qualità, manca, è vero, l’esperienza che ovviamente arriverà con gli anni e il lavoro in fondo siamo solo all’inizio della preparazione per le olimpiadi 2020». Anche la grande Kabaeva sugli spalti.
Il pubblico, che già nelle tappe di World Tour, ha sostenuto calorosamente le «farfalle» è pronto a fare un tifo indiavolato, così come ha fatto in questi primi tre giorni di mondiali per i colori azzurri. Tanto da far temere il rischio di una pressione troppo alta sulle ragazze. «Certo – ha concluso Emanuela Maccarani – pur essendo queste ragazze bravissime, un carico di pretese potrebbe avere l’effetto contrario. Ma spero che si possa fare bene e iniziare nel migliore dei modi questo nuovo quadriennio proprio con un bel risultato di fronte al nostro pubblico. Dobbiamo comunque pensare che la concorrenza è salita tantissimo e il codice è nuovo e quindi ci aspetta una giornata intensa». L’Italia scenderà in pedana fra le prime, alle 15,30, per cui il pubblico dovrà arrivare con buon anticipo per evitare le file che si formano all’ingresso dovuti ai ferrei controlli di sicurezza da parte delle forze dell’ordine.