SANDRO FRANCESCHETTI
Pesaro

«Fare la nazista ti devasta l’anima»

Sandra Ceccarelli, protagonista di “Helena”, si racconta. L’attrice è stata diretta da Nicola Sorcinelli, regista 28enne di San Costanzo

Sandra Ceccarelli in “Helena”

Sandra Ceccarelli in “Helena”

San Costanzo (Pesaro e Urbino), 6 gennaio 2015 - Sandra Ceccarelli – figlia di Franco Ceccarelli, il compianto musicista e produttore discografico, fondatore dell’Equipe 84, scomparso nel dicembre del 2012 – ha debuttato come attrice ad appena 16 anni nel film di Giuseppe Bertolucci Segreti segreti del 1984 e ha poi proseguito la sua carriera sotto la direzione di altri autorevoli registi come Ermanno Olmi, Cristina Comencini e Giuseppe Piccioni… fino a decidere di essere la protagonista del corto Helena di Nicola Sorcinelli, nei panni di una combattuta ausiliaria dell’esercito del Führer.

Perché ha detto “sì” alla proposta del giovane regista marchigiano?

«Un agente cinematografico che collabora con Nicola mi ha cercata; ci siamo conosciuti e ho trovato molto interessante il suo progetto».

Calarsi nei panni di una nazista responsabile del trasferimento verso un campo di prigionia di bambini destinati alla morte non dev’essere stato per niente facile.

«Proprio così. E’ probabilmente il ruolo più difficile che ho dovuto interpretare fino ad oggi. Nella mia carriera ho affrontato molti personaggi tutt’altro che semplici; mi è toccato anche trasformarmi in un’assassina responsabile dell’omicidio del marito, ma qui siamo andati oltre. Essere una nazista che porta i bambini nei campi di concentramento, dove saranno ammazzati, è qualcosa che va oltre, che ti devasta dentro».

Ed è proprio questa devastazione interiore, di una donna che prova un intimo contrasto tra il profondo senso del dovere che la mentalità nazista le ha instillato e un altro senso del dovere che sente connaturato in se stessa, legato ad un’umanità radicata, che lei è riuscita a trasmettere nella pellicola.

Nicola Sorcinelli con Sandra Ceccarelli

Nicola Sorcinelli con Sandra Ceccarelli

Sorcinelli ha detto che in questo lavoro non poteva esserci interprete migliore…

«Con Nicola si è creata subito una sintonia importante. Sia nelle fasi precedenti al set, sia durante le riprese».

Ci spieghi…

«Per calarmi in questo personaggio ho dovuto lavorare molto e oltre allo studio sono stati determinanti gli incontri con Nicola prima di girare».

Dopodiché?

«Tutto è scivolato via in maniera incredibilmente naturale, nonostante la complessità del personaggio che ero chiamata a riprodurre dietro la telecamera. Ad essere sincera, più di una volta sono rimasta persino incredula del fatto che per lui andasse tutto bene, ma era così. Molto spesso, in carriera, un personaggio decisamente più semplice mi ha creato in scena difficoltà ben maggiori».

Dunque, con Sorcinelli esiste una lunghezza d’onda comune?

«Direi di sì. Con Nicola è stato tutto molto facile».

Lei potrebbe far parte di un lungometraggio che Sorcinelli vorrebbe girare.

«Assolutamente sì, a patto che nei suoi progetti ci sia un personaggio adatto a me. Comunque, se non sarà nel suo primo film, potrà essere in uno successivo perché con lui è davvero molto bello lavorare».

Alla realizzazione di Helena hanno contribuito l’illustratrice Emanuela Orciari, l’aiuto regista Marco Foti, gli sceneggiatori Alessandro e Paolo Logli, il direttore della fotografia Francesco Di Pierro e il musicista Emanuele Bossi.