Pesaro, 16 dicembre 2017 - Si è dimesso dalla direzione nazionale del Pd Gianluca Vichi, il millennial voluto da Renzi, finito nei guai per aver picchiato l'arbitro durante una trasferta del campionato di calcio juniores. Il 21enne pesarese si è beccato una squalifica di due anni e una multa di 500 euro come dirigente sportivo della squadra. Oggi il giovane dem fa mea culpa.
"In questi giorni il mio nome è apparso sulla stampa nazionale e locale per un gesto brutto che ho commesso in un campo di calcio di provincia durante una partita di calcio. Visto che sono gesti che non mi appartengono, da subito mi sono reso conto dell'errore e ho ammesso le mie colpe scusandomi umilmente con arbitro, società e partito - scrive lo stesso Vichi in un comunicato stampa -. Pensavo che il caso potesse finire con le scuse, invece la stampa ha aperto un caso politico e un accanimento a mio avviso eccessivo che mi hanno fatto passare giorni pesanti soprattutto dal punto di vista umano".
"Gli errori servono per crescere e sono sicuro che questa vicenda mi aiuterà a gestire ogni tipo di situazione che si presenterà davanti a me - prosegue Gianluca Vichi -. Ma in questi giorni mi sono ricordato di avere una grande fortuna, ossia quella di essere circondato da persone vere che, nonostante abbiano condannato in maniera ferma e sacrosanta l'accaduto, mi hanno mostrato un affetto e una stima straordinari e alla comunità del Partito Democratico a tutti i livelli devo solo dire grazie per la fiducia che mi ha dato e mi dà. Proprio perché ho sempre messo davanti il bene del partito rispetto al destino personale, decido di compiere un gesto di responsabilità dimettendomi da componente della Direzione Nazionale con la promessa che il mio impegno nel Pd e nei Giovani Democratici prosegue con generosità e altruismo".
IL FATTO - Durante una partita in trasferta della sua squadra, di fronte a un rigore negato, Vichi si è alzato dalla panchina e avrebbe colpito con una ginocchiata all’addome l’arbitro Simone Giacomucci. Gesto che ha scatenato reazioni e polemiche. Matteo Renzi, lo scorso maggio, lo aveva scelto tra i 20 millennials da inserire nella direzione nazionale del Pd. Unico nelle Marche.