Urbino, 11 aprile 2014 - «IL NOSTRO è un movimento di liberazione della città. E’ più utile essere utile a un uomo moderato, con esperienza, che ha rotto con il Pd come Maurizio Gambini, piuttosto che correre da solo come sindaco», Vittorio Sgarbi sancisce così la sua alleanza e dei Verdi al candidato di “Adesso governiamoci” Gambini. Ieri, l’attesa del critico d’arte di oltre 40 minuti faceva pensare che l’accordo Sgarbi-Gambini non fosse concluso, ma all’arrivo in piazza della Repubblica i nervi di Gianluca Carrabs, Lorenzo Tempesta e Giovanni Pagnoni e dello stesso Gambini si sono distesi.

E’ ricomparso il sorriso e c’è stato anche il tempo, per Sgarbi, di “rapire” una signora che se ne andava dal Collegio Raffaello e invitarla a seguire la conferenza stampa. «Urbino ha la possibilità di cambiare rotta da un punto di vista politico — così Carrabs ha chiuso ogni possibilità di riconciliazione con il Pd di Urbino —. I problemi vanno risolti e non è una questione di partito. Vittorio è il tenore, noi siamo l’orchestra e Gambini è il direttore. Noi abbiamo proposto il nostro progetto con Vittorio a tutti, anche alla nostra sede naturale che era il Pd, ma solo Gambini ne ha colto il valore».

«Maurizio è un uomo di sinistra che avrà l’appoggio di un partito di sinistra come i Verdi e di altre liste di centro destra», le parole di Tempesta. Il consigliere Pagnoni e la co-portavoce regionale dei Verdi Laura Scalbi hanno ribadito «il sostegno a Sgarbi, una figura che può portare Urbino dove nessuno di noi può». L’alleanza di Gambini con i Verdi non è nata ieri, ma attraverso Pagnoni e il lavoro svolto in consiglio spesso insieme si è consolidata nel tempo: «Sgarbi sindaco o Gambini sindaco è la stessa cosa perché noi lavoreremo insieme. Io sono esponente di una sinistra liberale, sono il candidato del centro destra e ne sono fiero — le parole di Gambini — ma sono anche il candidato di una lista civica come Liberi per cambiare».

L’effetto che Sgarbi si propone di dare a Urbino dovrebbe essere lo stesso che «Renzi ha dato al Governo italiano. Io e Gambini faremo il giro della città per vedere dove bonificare. Dopo il no alle Primarie dal Pd, abbiamo pensato alla mia candidatura a sindaco, ma questa soluzione (ndr, Gambini sindaco e Sgarbi assessore alla cultura) mi consente più agilità per fare le cose che ho in mente. Non so come sono i numeri, ma mi dicono che c’è la speranza di vincere al primo turno».

SULLA SUA possibilità di dare risonanza alla città, Sgarbi ha fatto una previsione: «Se perde il Pd e vince Gambini con Sgarbi i giornali nazionali ne parleranno per 20 giorni. Se vince Muci non lo scriverà nessuno. Insomma se tutto va bene è merito mio, se va male è colpa di Gambini». In sala, qualcuno ha sollevato l’incompatibilità di idee tra Sgarbi e Gambini sul fotovoltaico: i due hanno invece risposto che per il fotovoltaico a terra ormai è tutto inattuabile in Italia, mentre Sgarbi si è detto favorevole ai pannelli sulle migliaia di capannoni già costruiti. Sulla presenza assidua del critico a Urbino come assessore, Sgarbi ha rassicurato: «Io sono di Ferrara, ho casa Roma, sono sempre in giro ma sono anche stato l’assessore alla cultura di Milano che ha fatto di più. Porterò avanti l’impegno preso qui».

Lara Ottaviani