Pesaro, 10 luglio 2017 - Le presenze ufficiali alla manifestazione dei free vax al parco Miralfiore, sabato scorso? «La questura mi ha comunicato che c’erano tra le 12mila e le 15mila persone», lo ha rivelato in conferenza stampa il prefetto Luigi Pizzi. Gli organizzatori avevano parlato di un comunicato della questura che indicava 40mila presenze.
«Non mi risulta nessun comunicato della questura di questo tipo -risponde il prefetto -, forse il portavoce della manifestazione lo ha detto per enfatizzare l’evento, come avviene spesso in occasione di manifestazioni pubbliche». Una partecipazione comunque elevata, ben al di sopra delle 2mila presenze comunicate a prefetto, questore e Comune quando gli organizzatori hanno richiesto il permesso di manifestare al parco.
Sicché, stamattina, Pizzi ha convocato una conferenza stampa all’ultimo minuto per chiarire che certe cose non saranno più tollerate: «Dopo i tragici eventi di Torino, in cui si sono registrati oltre mille feriti e una persona deceduta, il capo polizia prima e il capo dipartimento dei Vigili del fuoco del soccorso pubblico dopo, hanno impartito a prefetti e questure disposizioni rigorosissime – ha spiegato Pizzi -. Queste disposizioni si applicano a tutti i tipi di manifestazione e ci prescrivono di delimitare un’area per l’evento e di stabilire la capacità massima di affluenza. Quindi, non sono più ammissibili eventi aperti a tutti, senza un numero massimo stabilito. I parametri dicono addirittura che dovrebbe esserci un conta persone».
«La manifestazione al Miralfiore – ha continuato il prefetto -, sebbene andata benissimo anche grazie all’impegno degli organizzatori, ha presentato elementi di criticità nella fase preventiva, perché le autorità competenti devono essere informate tempestivamente e con precisione sul numero di partecipanti. Non si può annunciare 2mila persone e poi, a due giorni dall’evento, il prefetto si trova di fronte al fatto che sono diventate 10-12mila. Qui non si vuole limitare la libertà di nessuno – ha precisato Pizzi –, ma va esercitata nell’ambito delle prescrizioni, per la sicurezza e l’incolumità pubblica. Le prescrizioni ci dicono che se non siamo messi nelle condizioni di garantire per tempo la sicurezza e l’incolumità di tutti, dobbiamo vietare la manifestazione».