Pesaro, 8 luglio 2017 - I primi venti pullman sono arrivati verso le 15.30. Hanno scaricato i passeggeri davanti al campo da calcio di via Paganini, dove per l’occasione è stato emesso il divieto di sosta per le auto. Dal quel momento in poi, la ciclabile che da via Paganini porta all’arco del Miralfiore, passando davanti al campo sportivo, è stata una fiumana arancione. Alle 17.30, quando è iniziata la manifestazione nazionale per la libertà (FOTO) di decidere se fare vaccinare o meno i propri figli, il parco era invaso di free vax: circa 10mila, quasi tutti in maglietta arancione.
Il grosso si è registrato pochi minuti prima dell’avvio dell’evento, quando le forze dell’ordine che controllavano il flusso in ingresso hanno deciso di aprire il cancello che regola l’entrata al parco: tra il cancello e l’arco si erano assembrate non meno di mille persone. Problemi di sicurezza prima dell’avvio della manifestazione non se ne sono avuti. Né di traffico. Sebbene alle 17.30 il portavoce della manifestazione abbia sul palco comunicato una coda di 2 chilometri in autostrada per via dell’evento non confermata dai fatti. «Libertà, libertà, libertà», con queste parole la marea arancione ha salutato la salita sul palco dei primi ospiti, contestando il decreto del ministro della Salute sull’obbligo di vaccinare i bambini prima di iscriverli a scuola, una misura ora in discussione al Senato.
«Da oggi, questo gioiello di parco sarà anche leggenda», l’esordio del presentatore. Povia ha cantato ‘Quando i bambini fanno oh’, rivisitando il testo per l’occasione, «Chi comanda il mondo», «una canzone che mi è costata 34 querele» ha ricordato. Poi, il filosofo Diego Fusaro e il giornalista Gianluigi Paragone. L’evento, organizzato dal Comitato Salute e Diritti di Pesaro, Colors Radio, Il Sentiero di Nicola, Auret, Comilva, Corvelva, Rav Hpv, Vaccinare Informati, Condav, ha visto gli interventi di alcuni genitori che sostengono di aver visto i propri figli «ammalarsi per colpa dei vaccini». Fra questi Thomas Ghidotti del Sentiero di Nicola, che si è messo a gridare, sommerso dagli applausi, «assassini, maledetti» all’indirizzo di chi vuole introdurre l’obbligo vaccinale.