Pesaro, 19 febbraio 2012 - BRUCARE l’erba sotto due metri di neve? Per un «pascolatore» puro è questione di vita o di morte. E per i mufloni del Catria si fa strada la seconda ipotesi dopo il ritrovamento di ieri mattina: sei esemplari morti, tutti maschi. La scoperta è stata fatta da una pattuglia dell’Urca di Pesaro e Urbino (Unione regionale cacciatori Appennino), muniti di sci e ciaspole, lungo il fosso di Caprile, ai piedi delle piste di sci. I maschi morti, tutti vicinissimi tra loro, erano «vegliati» da due femmine, che si erano adagiate sopra di essi. La colonia di mufloni del Catria, originatasi da una fuga di alcuni esemplari dai recinti dell’Azienda del Catria circa 25 anni fa, contava su circa 25-30 individui. Ora, dopo essere sopravvissuta al duro inverno del 2005, si teme che possa aver subìto il colpo di grazia dal nevone 2012. Anche perché in questo periodo i maschi adulti fanno vita gregaria, mentre le femmine se ne stanno con i piccoli.
GLI ACCOPPIAMENTI avvengono tra ottobre e novembre, i parti a marzo-aprile. Questo fa temere che i sei maschi morti — arieti in gergo — di età compresa fra i sei e i 13 anni, costituiscano l’intero capitale di maschi adulti (la maturità sessuale avviene a 4 anni). Il muflone, che già sconta l’esiguità numerica (è anche soggetto alla predazione del lupo che ne individua i giovani grazie ai belati) segue dunque la sorte di altri animali selvatici «alloctoni» e acclimatati nelle nostre zone (come istrici e cinghiali), non attrezzati dalla natura a sopportare inverni così rigidi. Originari di zone a clima mediterraneo (Sardegna, Corsica), non sopportano la neve, che ne impedisce l’alimentazione a terra. Durante la ricognizione di ieri, che aveva lo scopo di censirli e foraggiarli, si è visto che si erano ridotti a mangiare le edere. Un maschio in salute pesa intorno ai 40 chili, quelli ritrovati morti erano ridotti a 25. Si erano spinti in basso, al seguito del capobranco, per sfuggire alla morsa bianca; hanno trovato tutti la stessa sorte. Due esemplari sono stati consegnati al Cras della Provincia (il Centro di recupero animali selvatici), che provvederà a commissionare gli esami autoptici.
Mauro Ciccarelli
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