Pesaro, 9 gennaio 2012 - SE I RICCHI vanno per mare, la Guardia di finanza li aspetta in banchina. Prima o poi i due mondi si dovranno incrociare. Ed è quello che ha pensato il comando provinciale delle Fiamme gialle di Pesaro che ha ottenuto dalla Capitaneria di porto l’elenco delle imbarcazioni acquistate tramite leasing e ormeggiate a Pesaro, Fano e Vallugola. Queste sono 520 (240 nel capoluogo, 280 a Fano) a fronte di circa 800 posti barca. In questo modo gli analisti della Finanza hanno scoperto che 9 imprenditori pesaresi pagano altissime rate dei leasing pur dichiarando redditi pari a zero o quasi e così fanno 3 società con bilanci costantemente in rosso. Eppure i soci possono prendere il largo su natanti e barche a vela dal costo oscillante tra i 500 e gli 800mila euro. Colpisce anche il dato che circa il 55 per cento dei sottoscrittori dei contratti di acquisto in leasing dichiara redditi sotto i 30mila euro. Dice il comandante delle Fiamme Gialle colonnello Francesco Pastore: «A noi serviva una banca dati su cui lavorare. E il sistema ci ha segnalato 12 casi da verificare immediatamente per una semplice ragione: il possesso di natanti di valore elevato non è compatibile con la capacità reddituale dichiarata. E sue questi casi, abbiamo approfondito andando a fotografare le barche e i frequentatori. Abbiamo scoperto un 80enne, nullatentente, proprietario di uno yacht da 14 metri. Lo riteniamo un semplice prestanome visto che in quella barca abbiamo fotografato altre persone. Tutto questo non significa che il resto delle imbarcazioni acquistate col leasing non sarà verificato. Seguirà poi il controllo di tutti coloro che hanno acquistato le barche senza leasing, intestandole a persone fisiche. Cercheremo di capire se i redditi dichiarati possono essere compatibili con i beni che possiedono. Non significa che non ci possano essere spiegazioni ma ovviamente devono essere ben motivate e provate».
E’ STATO controllato anche Valentino Rossi perché la Guardia di finanza si è imbattuta nei suoi due yacht. Ma nessuna paura per Rossifumi: il suo reddito di decine di milioni è assolutamente in grado di affrontare la spesa (modesta per il tipo di portafogli) di due natanti da diporto. Spiega l’ex presidente del circolo nautico di Pesaro Anna Renzoni, già consigliere comunale Pdl: «Io non so chi dei nostri soci possa evadere il fisco ma è chiaro che le loro dichiarazioni dei redditi non vanno a sbandierarle. E’ importante che paghino il posto barca pari mediamente a 5000 euro l’anno e la quota di 400 euro. Ma lasciatemelo dire: sono convinta che se mangia il ricco mangia anche al povero. In caso contrario, non mangia nessuno».
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