Modena, 21 settembre 2013 - I TURISTI si meravigliano che non ci sia... e così si torna a parlare, a distanza di tre anni, di una statua dedicata a Luciano Pavarotti che ancora manca nella nostra città. L’ex leghista Nicola Rossi bacchetta Alperoli: aveva promessche la statua sarebbe stata pronta nel settembre 2012. Ma l’assessore non ci sta: ci stiamo lavorando, dice, ma la situazione è complessa.
«L’IDEA di Stefano Barberini è stata condivisa da tutto il nutrito gruppo, allora, della Lega Nord — ricorda Rossi — con la sottoscrizione dell’ordine del giorno dell’11 novembre 2010, poi emendato e votato all’unanimità. Tutto quindi lasciava supporre che non ci fosse alcun ostacolo a concretizzare una idea, meravigliosamente banale ed allo stesso tempo di fortissimo impatto mediatico, che ebbe fin da subito l’apprezzamento di tutti modenesi. Poi cosa è successo? Perchè nulla si è fatto? Il 27 giugno 2011 — spiega l’attuale consigliere di Modena Futura — l’assessore Alperoli risponde a due interrogazioni: una di Barberini. Una di Sandro Bellei. Le due interrogazioni chiedevano che fine aveva fatto l’0rdine del giorno.
Ebbene, l’assessore Alperoli parla di un bando internazionale, parla di una ipotetica cifra di 100-120.000 euro, ipotizzando l’inaugurazione della statua a Pavarotti il 6 settembre 2012, in occasione del concerto commemorativo. Invece il nulla». Alperoli ha presente la situazione «Il tema della statua dedicata a Pavarotti è senza dubbio un elemento importante — dice l’assessore — di un progetto più complessivo di valorizzazione piena in città della figura del Maestro e del suo legame con Modena. Un tema che abbiamo ben presente e sul quale siamo impegnati in un dialogo con la famiglia, che a sua volta sta facendo passaggi in questa direzione. Il discorso — dice però Alperoli — va affrontato nell’insieme, c’è in campo naturalmente anche la prospettiva del Museo, per riuscire a ottenere un risultato coerente e di valore anche nell’ottica dell’attrattività turistica. L’idea della statua proposta in Consiglio l’abbiamo accolta e successivamente discussa in alcune sedi, compresa la commissione toponomastica. Non è un tema banale e nemmeno è semplice, anche sotto il profilo economico. L’ipotesi più adatta ci è parsa quella di un concorso internazionale perché una figura come quella di Luciano Pavarotti non si può certo affrontare in termini provinciali. In questo quadro i costi non sarebbero così banali come qualcuno può credere.
Tra le idee che vanno a comporre il mosaico di un progetto che punti a risultati adeguati c’è ad esempio quella della ricerca di un collegamento simbolico con il Metropolitan di New York, senza trascurare tanti elementi che potrebbero ampliare i segni della presenza di Pavarotti in città: l’ampliamento dei giorni di durata delle manifestazioni a lui dedicate, la presenza di oggetti che lo ricordano nel teatro Comunale, elementi di caratterizzazione nelle botteghe storiche. E altro ancora. L’obiettivo da raggiungere ci è chiaro ed è condiviso con la famiglia. Dobbiamo trovare risorse adeguate da Istituzioni sovracomunali come il Ministero e la Regione, oltre che da privati, perché Luciano Pavarotti è un patrimonio di Modena, ma appartiene al mondo e all’umanità».
Roberto Grimaldi
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