Modena, 18 marzo 2014 - I pratici consigli della nonna? A volte finiscono dritti in tribunale, sotto quel 612 bis che fa pensare piuttosto a ex fidanzati ossessivi e alle volte anche violenti. Succede a Sassuolo, ad esempio, e probabilmente in pochissimi altri casi lungo il Belpaese, patria piuttosto di bamboccioni ed eterni adolescenti (vedi la mai sopita polemica). Una giovane mamma che oggi ha 42anni si è appunto rivolta alla giustizia sostenendo che i comportamenti della madre (71 anni) e del padre (72), difesi dall’avvocato modenese Davide Ascari, possono essere considerati atti persecutori a tutto tondo. Stalking. La vicenda vera e propria ha un paio d’anni.

La figlia conosce il suo lui e si trasferisce in un’abitazione a pochi metri di distanza da quella dei due genitori. A separarli giusto una strada e qualche aiuola. La situazione precipita, secondo l’accusa, alla nascita della prima nipotina: l’interesse, specialmente della nonna, per la neonata si sarebbe fatto nel tempo particolarmente insistente. E metti il bavero, e vestila di più, e state attenti a questo e a quello. Scenario che, stando a quanto riferisce la 40enne nella sua denuncia (del 2010), avrebbe sforato di gran lunga il ruolo della nonna, fino ad assumere i contorni sinistri del persecutore. Idem, ma in modo diverso e forse minore, il padre. Accanto a questi fatti le continue richieste di poter venire a trovare la piccola. Un capitolo questo in cui si fa riferimento anche ad appostamenti continui davanti all’asilo solo per poterla vedere un po’, anche solo da lontano. Morale: la giustizia procede.

Dopo il recente rinvio a giudizio dei due anziani genitori, ieri il caso, quasi inutile definirlo davvero insolito, è approdato in aula. Si procederà, ovviamente, come in tutti i processi dove si ipotizzano episodi di stalking. Fondamentali in questo senso le testimonianze di parenti e conoscenti. È toccato a quelli dell’accusa, il 14 luglio sarà la difesa a giocare le sue carte. Difesa che sottolinea la disperazione dei due genitori, che lamentano il fatto di non poter vedere da tempo né la figlia né i nipoti (perché nel mentre ne è nato un altro). Ora spetterà al giudice, in base alle prove portate in aula in un verso e nell’altro, decidere se quanto denunciato dalla figlia sia effettivamente stalking oppure qualcosa che si potrebbe risolvere in altro modo, senza necessariamente interpellare la giustizia.

Francesco Vecchi