Modena, 1 febbraio 2016 – Ricerca, sviluppo, vetture all’avanguardia e all’altezza delle aspettative dei clienti di tutto il mondo. Sono le direttrici di sviluppo che il sindaco Gian Carlo Muzzarelli traccia per il futuro del gruppo Fca/Cnh, per individuare una via d’uscita dalla difficile situazione in cui versano gli stabilimenti modenesi.
Alla Maserati il 5 febbraio scatterà la cassa integrazione per 300 addetti. E, visto il preoccupante calo della produzione, dense nubi si addensano sulle immediate prospettive. Cgil ha allertato parlamentari, esponenti regionali e sindaci: per stasera alle 17.30 ha organizzato un incontro presso il salone Corassori (piazza Cittadella 36). «Ho accettato l’invito perché su un tema cruciale come quello del lavoro ritengo fondamentale ascoltare la voce sindacale e, nell’occasione, intervenire illustrando le politiche per il lavoro dell’amministrazione comunale e provinciale», spiega il primo cittadino.
Sono diverse migliaia, nel nostro territorio provinciale, i posti di lavoro riferiti al gruppo, tra Ferrari, Maserati, Cnh e Centro ricerche. In questa particolare fase del mercato automobilistico è importante «che quella che è tra le imprese leader del settore assicuri sempre più spazio a ricerca e sviluppo, che danno posti di lavoro (diverse centinaia solo a Modena) e al contempo assicurano prodotti all’avanguardia, all’altezza delle nuove aspettative dei consumatori». Per l’amministrazione modenese lo sviluppo occupazionale e produttivo «sono obiettivi fondamentali. Ogni occasione di dialogo per ragionare su questi temi è quindi importante».
E I PUNTI all’ordine del giorno sono svariati. Il segretario Fiom, Cesare Pizzolla, ne elenca alcuni sottolineando che «sono davvero tante le preoccupazioni che ruotano intorno a Maserati: per il calo della produzione a Modena dove si è passati dalle 19 auto al giorno del 2014 alla decina di oggi, per l’apertura della cassa integrazione, per il massiccio utilizzo della cassa integrazione in Cnh, oltre ai timori per l’indebitamento di Ferrari finalizzato al finanziamento di Fca».
Maserati ha registrato un brusco calo delle vendite a livello nazionale, passate in dodici mesi da 36.448 a 32.474 unità (-11%). A pesare fortemente sui bilanci il calo delle richieste dagli Usa (-9,6%) e dalla Cina. In decisa flessione anche i ricavi (-13%), che sono attestati sui 2,4 miliardi di euro.
Non buone nemmeno le notizie da casa Alfa Romeo, che a Modena produce i vecchi modelli Gran Turismo e Gran Cabrio, e assembla l’Alfa 4C: il più volte annunciato ‘piano di rinascita’ è stato fatto slittare al 2020.
Un quadro con non poche ombre, che Pizzolla sostiene vadano fugate. Chiede per questo un confronto con i vertici del gruppo: «Ci dicano con chiarezza su quali prodotti si intende puntare per il mantenere a Modena le capacità progettuali e produttive, e quali sono le vocazioni dei vari stabilimenti»