VIVIANA BRUSCHI
Cronaca

Ladri a casa dei gioiellieri: sparite collane e due pistole

Mirandola, furto in pieno giorno con flessibile e piccone a casa di Eligio Marchesi

La derubata Giuseppina Gavioli e i danni fatti dai malviventi

La derubata Giuseppina Gavioli e i danni fatti dai malviventi

Mirandola (Modena), 1 ottobre 2016 - Furto in pieno giorno nella villa del gioielliere Eligio Marchesi e la vicina di casa, ignara di quanto stava accadendo, ha pure scambiato due parole con uno dei ladri, un giovane di bell’aspetto e dal perfetto italiano che all’esterno dell’abitazione, appoggiato a una auto bianca di grossa cilindrata, attendeva il resto della gang che da giorni, con ogni probabilità, seguiva orari e abitudini dei proprietari, titolari della gioielleria ‘Al Gioiello’ in piazza Costituente. «Nei giorni scorsi, ho visto più volte – racconta con dolore e amarezza la moglie di Marchesi, Giuseppina Gavioli – quell’auto bianca passare davanti a casa. Sul lato della portiera c’era la scritta ‘Scuola Guida’, un particolare che mi era rimasto impresso».

E’ stata proprio la vicina a riferire ai derubati che ieri l’auto, parcheggiata davanti a casa, in via Piave, portava la stessa scritta. Il furto, il secondo nell’arco di due anni, è stato messo a segno dalle 10 alle 11,15, orario in cui la casa è rimasta vuota. I ladri hanno divelto con il flessibile l’inferriata di una stanza al pianterreno e da lì sono entrati. «Hanno messo a soqquadro la casa, ci vorranno giorni e giorni per darle una parvenza di normalità» dichiara la signora Gavioli.

Ma soprattutto sapevano dove andare a colpire. Con flessibile e piccone hanno aperto le due casseforti, nascoste dietro a un armadio, coperte da un pannello e da alcuni quadri. Il bottino è ingente, anche se la conta esatta sarà fatta soltanto nei prossimi giorni, quando la famiglia, molto scossa dall’accaduto, si sarà ripresa. I ladri hanno razziato soldi, gioielli, alcune collane di coralli, e due pistole regolarmente detenute. I bossoli, invece, sono stati lasciati. Sul posto si sono recati i carabinieri che la famiglia Marchesi desidera ringraziare per la «grande professionalità e umanità dimostrate».