Modena, 17 giugno 2014 - UNA decisione segreta, che ancora una volta sarebbe stata assunta senza partecipazione e trasparenza. E’ così che Flavio Novara - L’Altra Modena commenta la notizia della probabile acquisizione dell’area ex Amiu da parte di Maserati. Nella zona, infatti, potrebbe sorgere un centro di progettazione per le vetture premium. Per l’esponente politico non è tanto in discussione l’ipotetico progetto del polo industriale fiat, quanto le modalità decisionali e le incertezze che regnerebbero intorno all’ “affaire”.

«E’ da tempo che la questione Maserati e il rischio di 600 posti di lavoro richiedono una risposta, in primis dal Gruppo Fiat e poi dall’Amministrazione pubblica regionale e cittadina — afferma Novara — ma la risposta al momento è arrivata solo da quest’ultima, con ombre che ci lasciano alquanto perplessi». L’ex candidato sindaco, facendo riferimento a quanto dichiarato da Giancarlo Muzzarelli in questi giorni, sulla possibilità di allargare lo stabilimento all’attuale zona dove sorgono i resti dell’ex Fonderie Riunite, spiega come il luogo storico da anni aspetti un progetto serio ed importante.

«La cosa che non possiamo condividere non è tanto la discussione sul futuro dello stabilimento Maserati e il suo allargamento nella zona delle ex Fonderie, ma la decisione “segreta” a cui si starebbe trattando da tempo con la direzione Marchionne del Gruppo Fiat», continua Novara, secondo il quale, ancora una volta, le decisioni sarebbero state assunte senza trasparenza e senza chiedere alla città cosa intenda fare dell’area dismessa. L’eponente, a tal proposito, chiede che fine abbiamo fatto tutti quei progetti per i quali l’Amministrazione ha sborsato negli anni cifre importanti. Tra questi, il leader dell’altra Modena ricorda la realizzazione di un luogo storico culturale museale, sedi per associazioni, polo di poliambulatori sanitari e, infine, il Dast (design, arte, scienze e tecnica), che avrebbe contato sul coinvolgimento di Università e altri enti. A tal proposito Novara si rivolge direttamente al sindaco Muzzarelli, affinchè spieghi come sia possibile creare un centro di ricerca con Università e privati, allargando contemporaneamente le linee di produzione della nuova Alfa, in una zona di così ridotta superficie, per lo più collocata in un centro abitato. Altro problema sollevato dal politico, quello del traffico. E’ indubbio infatti come la realizzazione del polo industriale creerebbe un flusso di traffico importante in una zona già congestionata.

«QUI È in gioco la riqualificazione di un intero quartiere; allora per quale motivo dovremmo affidare il futuro dell’auto a Modena a chi da anni utilizza i Brand automobilistici per speculazioni finanziarie, senza preoccuparsi dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori impiegati nei suoi stabilimenti?», chiede infine Novara. Lo stesso sottolinea come, per un progetto cosi ampio, sia fondamentale coinvolgere la città, i modenesi e i lavoratori della Maserati, mostrando progetto e piano d’investimento FIAT. Flavio Novara teme infatti che si tratti dell’ennesimo “buco nell’acqua”, ovvero un ipotetico rilancio dell’occupazione che, come altri progetti, finirebbe per restare una mera illusione.

Valentina Reggiani