Modena, 20 marzo 2014 - Nella notte i volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso sono intervenuti a Carpi, Torre Maina, Serramazzoni e Zocca per salvare quattro caprioli feriti che ora sono curati nel Centro di via Nonantolana 1217 a Modena. Quattro nuovi ingressi, quindi, mentre altri 14 caprioli “modenesi”, salvati nelle scorse settimane, saranno liberati venerdì 21 marzo nel Parco dell’Adamello Brenta, dopo essere stati recuperati feriti, investiti o in situazioni di difficoltà nell’Appennino modenese.
La liberazione avviene in un’area dell’alta Val Camonica, vicino al borgo di Berzo, in base a un accordo tra la Provincia di Modena e il Parco dell’Adamello. Come sottolinea Luca Gozzoli, assessore provinciale alle Politiche faunistiche, l'iniziativa rientra «nel rapporto di collaborazione con il Parco dell’Adamello e gli enti locali bresciani che ha permesso di trasferire in questi ultimi anni quasi 200 caprioli. Una opportunità in più per il territorio modenese dove il proliferare degli ungulati è un problema soprattutto per l’agricoltura, mentre per il Parco dell’Adamello sono un arricchimento. E stiamo ricevendo proposte analoghe da altre località del nord dove accoglierebbero di buon grado i nostri caprioli allo scopo di migliorare il patrimonio faunistico».
I caprioli, tutti dotati di segnale di riconoscimento anche a fini di studio, sono stati liberati in una zona di divieto di caccia, ma anche se dovessero sconfinare in aree dove l’attività venatoria è consentita non potranno essere cacciati.
Altri cinque caprioli saranno trasferiti nei prossimi giorni in un'area naturalistica della provincia di Alessandria.Negli anni scorsi decine di caprioli sono stati trasferiti, in base ad analoghi accordi, anche nel Parco d’Abruzzo e in aree protette del Trentino Alto Adige e della Toscana.
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