Modena, 31 agosto 2012 - Dopo una intera carriera trascorsa negli uffici giudiziari di Modena, il pm Giuseppe Tibis non è più un magistrato della nostra Procura. Da ieri ha preso servizio in tribunale a Piacenza con incarico di giudice civile.

Il trasferimento del pubblico ministero è infatti diventato esecutivo: per chi frequenta la Procura - assistenti, polizia giudiziaria, colleghi e avvocati - è finita un’epoca e ieri mattina nei corridoi di corso Canalgrande non si parlava d’altro. Il ‘trasloco’ deciso dal Csm è di tipo cautelativo, cioè la conseguenza di un procedimento disciplinare tutt’ora in atto contro Tibis.

In particolare, il magistrato è sospettato di aver effettuato alcuni accessi indebiti tramite computer a un’inchiesta di cui non è titolare: si tratta dell’indagine in corso sul reparto di Cardiologia del policlinico di Modena che ha sconvolto la sanità modenese nel 2011.

Tibis è stato sentito dal Csm ormai alcuni mesi fa: ha esposto le proprie ragioni alla commissione disciplinare ma nei giorni scorsi gli è stato notificato il trasferimento con termine ultimo il 30 agosto. Il pm, che è rimasto nel suo ufficio fino all’ultimo giorno possibile, cioè il 29 agosto, avrebbe già fatto ricorso per essere reintegrato nell’organico della Procura di Modena, dove però il suo posto è già oggetto di un bando. In pratica i magistrati che ambiscono a venire a lavorare a Modena come sostituti procuratori potranno fare domanda fino al 30 settembre.

Il pm modenese è accusato di aver ‘sbirciato’ più volte il fascicolo sull’inchiesta relativa alla Cardiologia del policlinico e il fatto che la moglie di Tibis, del tutto estranea all’indagine, lavori in quel reparto ha portato qualcuno a segnalare l’accesso informatico non dovuto. Un sospetto che, secondo altre indiscrezioni, non sarebbe invece fondato: i magistrati, infatti, avrebbero libero accesso alle notizie di reato anche se non di propria competenza. Lo stesso Tibis ha sempre respinto l’accusa di aver ‘spiato’ gli atti.

Fatto sta che il Consiglio superiore della magistratura ha aperto un procedimento disciplinare, optando per il trasferimento cautelativo in attesa che venga concluso l’iter. Un procedimento che ha anche un risvolto penale, per altro quasi chiuso: la procura di Ancona (competente per i magistrati), ha chiesto l’archiviazione dell’accusa. Tibis, infatti, è parallelamente indagato per il reato di «accesso abusivo a un sistema informatico»

Lo spostamento di sede del magistrato più noto di Modena fa di certo discutere negli ambienti giudiziari, soprattutto in Procura: Tibis, oggi alla soglia della pensione, è il pm che per più tempo ha lavorato a Modena, dove ha sostenuto l’accusa per alcune tra le più importanti indagini che hanno riguardato la nostra provincia.

Valentina Beltrame