Modena, 11 maggio 2011- SILVIO Berlusconi Boahen, il piccolo ghanese di Modena chiamato dal padre Anthony come il presidente del Consiglio, torna a far parlare di sé. Questa volta, però, non c’entra il suo illustre e singolare nome di battesimo. Il piccolo Silvio, che vive con quattro fratelli e il padre, ormai ha cinque anni compiuti e il prossimo settembre inizierà ad andare a scuola. Ma il problema, ad oggi, è che il padre fa fatica a portarlo anche solo all’asilo.
 

«Ho chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune — spiega Anthony Boahen — ma per adesso non ho mai ricevuto risposta. Già due volte sono andato agli uffici per prendere un appuntamento ma poi nessuno mi richiama. Io lavoro a Bomporto, come metalmeccanico, e faccio davvero fatica a badare ai miei figli, soprattutto al piccolo Silvio Berlusconi. Vorrei soltanto, se fosse possibile, che i servizi sociali accompagnassero il piccolo a scuola. Non voglio che perda l’occasione di essere un bambino come tutti gli altri». Anthony si è rivolto ai servizi del Comune di Modena già a dicembre, spiega, agli sportelli di via mar Tirreno. Ma non è ancora riuscito ad ottenere il risultato sperato. Il perché, tuttavia, non è semplice da comprendere. L’assessore Francesca Maletti, interpellata a riguardo, assicura che prenderà personalmente in esame il caso del piccolo Silvio Berlusconi e darà quindi una risposta, prima di tutto al papà preoccupato. «Anche se — anticipa — credo che Anthony abbia sbagliato a rivolgersi ai servizi sociali. Per un caso del genere bisogna andare da quelli educativi». E comunque, continua la Maletti, «quello richiesto dal padre di Silvio Berlusconi non è un servizio ‘standard’: dovrà essere valutato appositamente per lui». Il papà, da parte sua, non perde la speranza, "anche se le difficoltà sono tante" racconta. «Tutte le mattine lo porto all’asilo e lo vado a riprendere nel pomeriggio, ma non so quanto ancora potrò farlo, a causa degli orari di lavoro».

PER il resto, tuttavia, il bimbo cresce in salute. «A casa continuiamo a chiamarlo col ‘diminutivo’ Berlusconi, mentre a scuola la maestra pretende sempre sia chiamato solo Silvio». E qualche motivo ci sarà. «Avevo detto, l’anno scorso, che speravo che il nome gli portasse bene — lamenta quindi il padre — e che avrei sognato un futuro da politico anche per lui. Però se nessuno mi aiuta, da solo come farò a fare di Silvio Berlusconi junior un grande politico?» Il piccolo, per adesso, non ha problemi. «E’ sempre contento di vedere alla televisione Berlusconi, quello vero (che tra l’altro crede essere suo nonno), e di sentir pronunciare e il suo nome. E poi visto che il Milan ha appena vinto lo scudetto è su di giri». Riuscirà Silvio Berlusconi ad andare a scuola a Modena?