Montecosaro (Macerata), 2 marzo 2018 – Che avesse la stoffa si era capito già dalle selezioni. Con quella ha cucito ciascuno dei grembiuli bianchi con i quali ha varcato la soglia del turno successivo. Fino alla puntatata di ieri, 1 marzo, che vede Simone Scipioni approdare alla finale di MasterChef 7.
Partito un po’ in sordina per quel suo carattere più schivo che timido, lo studente di Montecosaro guadagna punti parlando con i fatti. E con i piatti. Come quello preparato durante la Mystery Box di giovedì: ‘Dall’età della pietra all’età del calcestruzzo’. Nome e realizzazione sorprendono per la fantasia i quattro giudici, che lo valutano il migliore della prova. “Mi hai stupito, non sapevo avessi questo lato ludico”, commenta Antonia Klugmann.
L’invention test non va altrettanto bene. Gli aspiranti cuochi devono reinventare cinque pietanze della tradizione italiana in chiave leggera e moderna, senza tuttavia intaccarne il sapore. Ed è proprio il ventenne marchigiano ad assegnare i compiti ai suoi colleghi. Scipioni non fa sconti a nessuno. Tanto che la sfida sancisce l’eliminazione di Denise, la 'chioccia' del giovane cuoco in trasmissione. “Ora mi sento più solo”, ammette Simone.
Diminuiscono i concorrenti, cambiano le dinamiche nella Master Class. Non l’esito dell’esterna, di cui lo studente si definisce il “gatto nero”, non avendone vinta neanche una né in brigata né individualmente. La zuppa fredda di lattuga e cetriolo non sbanca la cucina dello chef Andreas Caminada.
Si va al pressure test, dunque. Come sempre. Il ‘Cavallo alla Bismark’ preparato da Simone è troppo confusionario per superare l’ostacolo del primo step. È duello. Allo scontro finale con Davide lo studente di Montecosaro cucina sette versioni diverse della platessa, sbalordendo i giudici per tecnica e originalità. È salvo. Come Kateryna e Alberto, gli altri due finalisti. Ora ci sono solo loro tra Scipioni e la corona di MasterChef 7.