REDAZIONE MACERATA

Terremoto, le scosse di magnitudo 4 del 27 aprile collegate al sisma di ottobre

Il sismologo Ingv: "La sequenza è rimasta particolarmente attiva". E I sindaci del cratere scrivono a Gentiloni: "Siamo preoccupati, così non va"

La sismicità dal 1 gennaio 2017. In rosso gli epicentri del terremoto del 27 aprile (Ingv)

La sismicità dal 1 gennaio 2017. In rosso gli epicentri del terremoto del 27 aprile (Ingv)

Macerata, 28 aprile 2017 -  Le due scosse di terremoto di magnitudo 4 registrate a nord ovest di Visso (Macerata), alle 23.16 e alle 23.19 di ieri, sono collegate ai terremoti che si sono verificati lo scorso ottobre tra Umbria e Marche, poiché interessano lo stesso sistema di faglie.

"La sequenza è rimasta particolarmente attiva e in questi ultimi mesi localizziamo più di 100 eventi sismici al giorno, di magnitudo inferiore a 3.0, in tutta la zona interessata", ha spiegato la sismologa Lucia Margheriti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). "Questa notte - ha continuato l'esperta - ci sono state 3 scosse di magnitudo superiore a 3, la prima di magnitudo 3.5 alle 23.09 le altre due di magnitudo 4.0 alle 23.16 e alle 23.19, nella porzione Nord del sistema di faglie attivato dalla sequenza sismica che sta interessando l'Appennino centrale da agosto, e possiamo dire che tutte e tre sono collegate a quelle principali avvenute nella stessa zona in ottobre».

È sempre lo stesso sistema di faglie, ha aggiunto, e questi terremoti sono tutti dovuti al meccanismo di 'distensione' dell'Appennino. Vi è stata anche una quarta scossa di magnitudo 3.4, ha aggiunto Margheriti, è stata localizzata alle 3,42 del 28 aprile a Nord Est di Pizzoli (L'Aquila): "questa scossa è avvenuta nella porzione meridionale del sistema di faglie attivato dalla sequenza cominciata ad agosto ed è stata causata da un meccanismo un pò diverso, cioè di un movimento orizzontale delle placche che accomoda la deformazione generale". 

Torna l'ansia

Le scosse di magnitudo 4 sono state avvertite nitidamente dalla popolazione nei pressi dell'epicentro, ma non dovrebbero aver creato ulteriori danni. Il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini ha ironizzato: "La scorsa notte abbiamo avuto compagnia...". E poi: "Qui sono rimasti circa 200 abitanti su 1100 e hanno sistemazioni di fortuna in camper e roulotte". "E' tornata un po' di ansia", ha rivelato il vicesindaco di Preci Paolo Masciotti.   

I sindaci scrivono a Gentiloni 

"La ricostruzione non c’è, e non ci sono neanche i presupposti perché ci sia in futuro, se le premesse continueranno a essere queste". È quanto 13 sindaci del cratere maceratese scrivono in una mail al premier Gentiloni, dopo un incontro a Camerino. L’hanno firmata i primi cittadini di Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Bolognola, Camporotondo, Caldarola, Castelraimondo, Esanatoglia, Fiastra, Fiuminata, Pieve Torina, San Severino, Serravalle del Chienti. Nella lettera a Gentiloni i sindaci affermano che "la questione riveste carattere di particolare urgenza. Si confida – scrivono – in un tempestivo riscontro, necessario per un corretto e rispettoso rapporto tra le istituzioni".

Oltre ai ritardi e a quelle che definiscono "inefficienze" nella gestione dell’emergenza (e nell’arrivo delle casette), i primi cittadini mettono l’accento sui servizi che ancora mancano e non ripartono, le macerie che restano dove stanno, l’assenza di una vera prospettiva di ricostruzione. "Speriamo in un incontro – spiega il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci – o almeno in un resoconto ufficiale sulle vicende del terremoto, perché non ci sono le condizioni per ricostruire. Siamo preoccupati, così non va. Il territorio sta morendo: non siamo più disposti ad accettare contentini o mediazioni". 

Nel merito, il commissario per la riscostruzione Vasco Errani sottolinea che i cittadini siano i primi attori del processo di ricostruzione, assieme a tutti gli altri soggetti preposti: "La ricostruzione c'è e gli strumenti anche: noi dobbiamo costruire un livello di comunicazione e conoscenza per poter utilizzare al meglio questi strumenti. I sindaci  - ha continuato Errani - sono i primi protagonisti, le critiche sono benvenute e con loro discutiamo costantemente, dialogare è un elemento importante per costruire la spinta per andare avanti. Ma l'incontro con i comitati dei cittadini è stato un incontro di informazione, non di contrattazione. Ciascuno deve fare il proprio mestiere".