Ancona, 13 febbraio 2018 - La Procura di Macerata chiederà "quanto prima"il giudizio immediato dinanzi alla Corte di Assise per Luca Traini, accusato di strage aggravata per il raid xenofobo a colpi di pistola del 3 febbraio, "in modo da giungere celermente alla celebrazione del processo ed alla sentenza di primo grado rispetto ad una condotta criminosa, posta in essere per odio razziale, valutata di particolare gravità". Lo ha annunciato il procuratore Giovanni Giorgio. Dopo essere finito al centro delle attenzioni nazionali per la sua folle sparatoria di Macerata (VIDEO) Traini è ora detenuto nel carcere di Montacuto.
Traini dopo meno di due giorni trascorsi in cella di isolamento, è finito nella sezione ‘filtro’ dell’istituto di pena del capoluogo. Una sezione speciale, limitata a pochissimi soggetti, lontana e distaccata dal resto dei 285 detenuti che oggi affollano la struttura e dalle altre sezioni ai piani superiori, i detenuti cosiddetti comuni e l’alta sicurezza.
Anche sul fronte del raid di Traini le indagini proseguono. "Sono stati nominati i consulenti medico-legali, in servizio presso l'istituto di medicina legale dell'Università di Macerata - spiega Giorgio - al fine di definire in modo preciso l'entità delle lesioni patite dai sei feriti e per acquisire ulteriori dati medico-legali d'interesse"in modo da "articolare dettagliatamente le contestazioni da muovere al responsabile della contestata strage".
In corso anche accertamenti balistici affidati al personale del Ris dei carabinieri di Roma, da effettuarsi sulla pistola sequestrata all'indagato e dei numerosi bossoli rinvenuti da personale della Questura e del Comando provinciale dei carabinieri di Macerata.
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