Macerata, 22 settembre 2017 - Arriva l’ordine di demolizione per la casetta di Giuseppa Fattori, costruita a Moreggini di San Martino a Fiastra per realizzare il desiderio della 95enne: tornare a vivere dove è stata per 75 anni. L’ordinanza è stata firmata dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale il 14 settembre, due giorni prima che scattasse il sequestro chiesto dalla procura.
Tanto era il desiderio di tornare, che l’anziana aveva occupato il container comprato nel 1997, senza servizi, senza allacci, e caldo come un forno in estate. Per darle una sistemazione meno infernale, le figlie Agata e Gabriella Turchetti le hanno realizzato lì vicino, in tutta fretta, una casetta in legno di 70 metri quadri. Ma per la costruzione non hanno chiesto l’autorizzazione paesaggistica, e questa è una carenza assolutamente insanabile nel territorio protetto del Parco dei Sibillini. Da qui l’ordine di demolizione, impartito dall’ufficio tecnico a chi ha realizzato la casetta, cioè Gabriella Turchetti e il marito di lei, Maurizio Borghetti. Se loro non provvederanno da soli, interverrà il Comune rifacendosi poi su di loro per quanto speso.
«A questo punto, appena l’ordinanza ci sarà notificata, faremo il ricorso al Tar per bloccare la demolizione» spiega Gabriella Turchetti, grazie alla quale la storia di Peppina è diventata un caso. «Se non avessimo fatto così, saremmo stati soli a cercare di dare un alloggio decoroso a mia madre, che desiderava solo essere lasciata tra le sue cose, dove è sempre stata: non posso pensare all’idea di portarla in un container, o lontano dalle persone che ha sempre conosciuto, e anche per lei è una cosa impossibile». Giuseppa lo ha ripetuto più volte: «Mi sento morire se penso ad andarmene da qui». Dopo questi giorni vissuti al centro di un grande clamore, la 95enne è stanca e affaticata. Non avrebbe voluto affrontare questa battaglia, ma l’ha accettata: «Alla mia età, chi lo avrebbe pensato».
Ma la semplicità delle sue parole ha conquistato moltissime persone in tutta Italia. «Abbiamo ricevuto attestazioni di solidarietà che non avremmo mai creduto – aggiunge Gabriella Turchetti –. Ci hanno offerto aiuto, conforto in ogni modo. La storia di mia madre ha colpito moltissime persone, e questo davvero ci ha sorpreso e commosso tutti».