Macerata, 3 febbraio 2011 - "Evitiamo ciò che è successo a Prato". E' questo il monito del comandante  regionale della guardia di Finanza Francesco Petraroli, facendo un bilancio dell'attività della fiamme gialle nel 2010. "Nell’ultimo periodo - ha sottolineato - è aumentata dell’80% la presenza di cinesi nel Maceratese: occorre controllare che vengano rispettate le regole nel lavoro e nell’economia"

 

"Finché le regole e il mercato vengono rispettati - continua il comandante - non c’è nulla da obiettare, ma se poi si lavora in laboratori in nero e le aziende cinesi collaborano per mettere in piedi lavorazioni illecite, bisogna intervenire". Sembra non ci siano, comunque, infiltrazioni della mafia cinese.

 

Invece, come dimostrano i sequestri di prodotti contraffatti nei magazzini, dalla Cina arriva sempre più ‘made in Italy’ clonato. Anche se spesso, come evidenziato dai recenti sequestri di scarpe, il know-how lo mettono falsari delle Marche che assemblano poi semilavorati fatti all’estero. Tra i sequestri per marchio taroccato (5 milioni di pezzi), il record spetta all’abbigliamento (600 mila di unità).