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I CALCOLI delle vie urinarie sono una tra le patologie diffuse. «La litiasi, questo il termine tecnico per definirla spiega il dottor Emilio Emili, direttore dellU.o.c. di Urologia dellAusl di Imola colpisce prevalentemente i maschi e la popolazione tra i 50 e 60 anni. In Italia ci sono ogni anno circa 180mila. I calcoli vengono generalmente prodotti nei reni, a causa della cristallizzazione dei soluti presenti normalmente nellurina, e talora scendono nelluretere e nella vescica». Nella maggioranza dei casi non si riesce a distinguere la vera e propria causa. «Fortunatamente, sul versante delle terapie cè stata una grande evoluzione continua Emili Sebbene la litiasi non vada considerata una patologia grave, se trascurata può provocare serie complicanze». Il classico sintomo di esordio è la colica renale. «Si tratta di un intenso ed improvviso dolore lombare spiega il dottor Francesco Costa, . Talvolta al dolore si associano febbre, nausea e vomito per cui il paziente è costretto a ricorrere al proprio medico e a volte persino al Pronto Soccorso. Per evitare ricadute, oltre allassunzione di farmaci specifici, è bene attenersi ad una dieta ricca di liquidi: bere circa due litri di acqua al giorno povera di sodio, oltre a quella introdotta con gli alimenti e non eccedere con i latticini e le proteine». La chirurgia della calcolosi è sempre meno invasiva. «In caso di calcoli tra 1 cm ed 1,5 cm di diametro può essere utilizzata la litotripsia extracorporea che attraverso onde durto frammenta il calcolo che viene espulso attraverso le urine conclude il dottor Gianfranco Vagliani . Questa tecnica è però indicata solo per calcoli piccoli e spesso richiede diverse sedute. Maggiormente indicata è lureteroscopia operativa: con un sottile catetere dotato di telecamera si estrae il calcolo con particolari pinze e lo si frantuma. La metodica necessita di anestesia locale e di una seduta operatoria di circa un ora. In genere il paziente viene dimesso dopo uno giorno dallintervento».
Nella foto, da sinistra Francesco Costa, Gianfranco Vagliani ed Emilio Emili
I CALCOLI delle vie urinarie sono una tra le patologie diffuse. «La litiasi, questo il termine tecnico per definirla spiega il dottor Emilio Emili, direttore dellU.o.c. di Urologia dellAusl di Imola colpisce prevalentemente i maschi e la popolazione tra i 50 e 60 anni. In Italia ci sono ogni anno circa 180mila. I calcoli vengono generalmente prodotti nei reni, a causa della cristallizzazione dei soluti presenti normalmente nellurina, e talora scendono nelluretere e nella vescica». Nella maggioranza dei casi non si riesce a distinguere la vera e propria causa. «Fortunatamente, sul versante delle terapie cè stata una grande evoluzione continua Emili Sebbene la litiasi non vada considerata una patologia grave, se trascurata può provocare serie complicanze». Il classico sintomo di esordio è la colica renale. «Si tratta di un intenso ed improvviso dolore lombare spiega il dottor Francesco Costa, . Talvolta al dolore si associano febbre, nausea e vomito per cui il paziente è costretto a ricorrere al proprio medico e a volte persino al Pronto Soccorso. Per evitare ricadute, oltre allassunzione di farmaci specifici, è bene attenersi ad una dieta ricca di liquidi: bere circa due litri di acqua al giorno povera di sodio, oltre a quella introdotta con gli alimenti e non eccedere con i latticini e le proteine». La chirurgia della calcolosi è sempre meno invasiva. «In caso di calcoli tra 1 cm ed 1,5 cm di diametro può essere utilizzata la litotripsia extracorporea che attraverso onde durto frammenta il calcolo che viene espulso attraverso le urine conclude il dottor Gianfranco Vagliani . Questa tecnica è però indicata solo per calcoli piccoli e spesso richiede diverse sedute. Maggiormente indicata è lureteroscopia operativa: con un sottile catetere dotato di telecamera si estrae il calcolo con particolari pinze e lo si frantuma. La metodica necessita di anestesia locale e di una seduta operatoria di circa un ora. In genere il paziente viene dimesso dopo uno giorno dallintervento».
Nella foto, da sinistra Francesco Costa, Gianfranco Vagliani ed Emilio Emili
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