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di ENRICO AGNESSI
VAMPIRI, mantelli e zombie proprio non gli piacciono: per questo don Fabio Arlati propone agli imolesi un rosario di riparazione contro i riti di Halloween, «una festa cattolica svuotata di luce dai protestanti e riempita di tenebre dagli occultisti».
Mercoledì sera, vigilia di Ognissanti, il sacerdote (teologo, ingegnere meccanico e presidente del Gris di Imola) invita tutti a lasciare da parte l’ormai celebre ‘dolcetto o scherzetto’ e a preferirgli un convegno al teatro parrocchiale di Sesto Imolese. Al termine dell’incontro, organizzato dalla parrocchia di Santa Maria Assunta e incentrato tutto sul «vero significato» della festa in questione, don Arlati celebrerà una via Lucis, appuntamento nel quale si ricordano gli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente: dalla risurrezione di Gesù fino alla Pentecoste. Al termine della via Lucis, spazio all’adorazione notturna e al «rosario di riparazione dei riti di occultismo che si compiranno in questa santa notte», si legge nella locandina che pubblicizza l’evento. Non è la prima volta che don Arlati propone ai fedeli un ‘Halloween alternativo’.

QUELLA di quest’anno è infatti la sesta edizione del convegno seguito dal momento di preghiera. «I celti festeggiavano i defunti in maniera gioiosa ed erano in comunione con loro — spiega il sacerdote —. Avevano una visione completamente diversa di questo appuntamento che però poi con il tempo è stato collegato a tutt’altro. I protestanti hanno svuotato la festa del suo significato originario, e così oggi si preferisce celebrare la disperazione. E gli zombi». Insomma, i seguaci delle zucche e degli appuntamenti in maschera ispirati a Lucifero faranno bene a tenersi lontani da Sesto Imolese. «La loro è un’antifesta occultista e falsa — attacca don Arlati —. Un’irrisione blasfema dell’affetto dei nostri defunti. Ci sono anche delle agenzie che su Internet organizzano dei tour all’esterno dei cimiteri. Invece bisogna valorizzare la nostra festa cattolico-celtica. Bisogna capire che Gesù ci ha liberato dalla paura del demonio e che i defunti non torneranno per vendetta».
Il pericolo, secondo il sacerdote, è che dallo scherzo si passi poi a qualcosa di decisamente più serio. In una parola, satanismo. «Mi preoccupo per le giovani generazioni — conclude don Arlati —, alle quali vogliono far credere che l’occultismo sia un qualcosa di facile e festoso. Ma stiano attenti: si inizia con il gioco e si finisce con il rito, dove la finzione e la realtà si mischiano».