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di ENRICO AGNESSI
«AL PALARUGGI il rischio amianto c’è eccome». Ne è sicuro Andrea Zucchini (consigliere del gruppo misto), che già nei mesi scorsi aveva portato all’attenzione della stampa il caso del tetto dell’impianto sportivo e della piscina comunale, presentando anche due esposti al Noe (Nucleo operativo ecologico) di Bologna. Il consigliere ieri ha rincarato la dose mostrando alcune foto scattate all’interno della struttura e che dimostrano come i corridoi che collegano la piscina e il palazzetto dello sport, tra crepe e infiltrazioni, siano ridotti oggettivamente male. Una circostanza, questa, che secondo Zucchini metterebbe a repentaglio la sicurezza del rivestimento a base di amianto, confinato e incapsulato con i lavori del 1987. E che oggi, assicura l’assessore alle Opere pubbliche Raffaella Salieri, «viene monitorato costantemente con controlli frequenti, sia da parte dei gestori dell’impianto che dei nostri uffici».
IN PIÙ, aggiunge Salieri, «vengono fatte delle prove da un tecnico esterno, le ultime delle quali sono state compiute nel 2010 e che verranno ripetute a breve». Ma Zucchini, che accusa il Comune per «non essersi ancora dotato di un bilancio ambientale», pare non voler credere alle rassicurazioni dell’amministrazione, e anzi si dice «disponibile a partecipare a un sit-in di protesta sotto il Comune con i genitori dei ragazzi che frequentano l’impianto sportivo».
LA QUESTIONE amianto però (che riguarda anche i privati e le aziende imolesi, per i quali «visti i costi elevatissimi» il consigliere invita l’amministrazione «a istituire un fondo per aiutarli nella rimozione»), interessa anche altre parti della città. Su tutte, i magazzini comunali dello Stom in via Poiano (lunedì scade il bando per l’affitto per la sostituzione dell’amianto con dei pannelli fotovoltaici) e i depositi dei cantonieri di via del Lavoro.
«QUELLI sono già stati liberati – conclude l’assessore Salieri – e ricollocati proprio in via Poiano, dove andranno a finire tutti i magazzini comunali». Quanto a quest’ultima area, conclude Salieri, «verrà presa in gestione da Area Blu che, come da piano regolatore, provvederà alla rimozione dell’eternit e alla demolizione dei depositi per ricavare le nuove aree di sosta».