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di CRISTINA DEGLIESPOSTI
CHI dice che le email non costano nulla dovrà ricredersi: in Comune se ne scambiano circa ben novemila al giorno per la ‘modica’ spesa di 93mila euro all’anno. Troppo? Sì, secondo l’assessore all’Informatizzazione Andrea Bondi tanto che da gennaio si cambierà registro. Il Comune ‘grafomane’ passerà sotto l’ala protettiva di Google che gestirà i server della posta elettronica per ‘soli’ 31.800 euro, ossia 40 euro a postazione che in tutto l’ente sono 420 per circa 600 dipendenti. Ben lontani dall’essere composti da spese per i francobolli, quei 93mila euro all’anno derivano dalla gestione del server – il super computer che gestisce tutti i computer dei vari uffici – che fino a oggi il Comune ha fatto con personale interno dell’ufficio informatico. Le licenze dei programmi Microsoft, quelli Open source, la manutenzione dei server, la sostituzione di sue parti e l’impianto di condizionamento per non surriscaldarlo sono tutte voci che fanno schizzare il costo complessivo del servizio ‘fatto in casa’.
«Dobbiamo coniugare l’esigenza di contenere i costi, migliorare l’attività dell’ente e offrire nuovi servizi alla cittadinanza e ai dipendenti — spiega Bondi —. Utilizzando la tecnologia Cloud computing di Google invece solleviamo i nostri dipendenti (all’ufficio informatico di Imola sono dieci, ndr) dal dover gestire la posta elettronica, potendoli invece impiegare su altri progetti». I primi contatti con Google (che ha aderito a Consip, la società del Ministero dell’Economia per gli acquisti delle pubbliche amministrazioni) sono iniziati a febbraio per arrivare alla stipula dell’accordo a novembre.
L’ENTRATA in funzione del nuovo sistema di gestione delle email è prevista a gennaio, mentre nel giro di quattro mesi al massimo tutti i dipendenti comunali avranno avuto la necessaria formazione per accedere alle diverse applicazioni previste (agenda degli uffici, archivio, posta, chat, forum e via dicendo) anche da casa, solo collegandosi al sito e registrandosi. «Non cambieranno gli indirizzi email, ma la loro capacità che è stata portata da 3 Gb a 25 Gb — continua Bondi —. In futuro potremo avviare, compreso nel prezzo, servizi di segnalazioni georeferenziate dei cittadini tramite il cellulare e il gps, canali video, sondaggi settimanali e siti internet tematici autogestiti come quello della Consulta dei ragazzi». «Il settore pubblico italiano è quello con più servizi sulle Apps di Google tra i Paesi d’Europa — dice Luca Giuratrabocchetta, county manager di Google Enterprise Italia —.
Garantiamo per contratto una disponibilità della posta al 99,9%, con assistenza ventiquattrore vu ventiquattro, sette giorni su sette grazie all’azienda Global base». Diversamente scattano le «penali, che possono essere un mese di servizio gratuito ogni due ore di disservizio».