Forlì, 29 ottobre 2013 - "GLI SCONTRINI dei bagni pubblici? Cado dalle nuvole, lo apprendo da lei". Il consigliere regionale del Pd Thomas Casadei sembra davvero stupito. Eppure dalle indagini della Guardia di finanza e della Procura sulle spese ‘pazze’ nella Regione Emilia Romagna emerge che è stato proprio lui a chiedere il rimborso dei 50 centesimi pagati per usare la toilette della stazione ferroviaria di Parma. E non è accaduto una volta sola, ma due. Casadei, forlivese, professore a contratto all’Università, è noto perché in passato aveva dichiarato di viaggiare sempre in treno proprio per spendere meno. L’anno scorso è finito indagato anche per le interviste televisive a pagamento.
Dunque, Casadei, questi due scontrini dei bagni pubblici allegati ai biglietti del treno?
«Davvero, sono molto sorpreso. Non ricordo di aver mai chiesto un simile rimborso. A Parma ci sono stato, è vero. Più volte, per impegni istituzionali, come nelle altre città della Regione. E io viaggio sempre in treno per risparmiare, quindi tutto torna».
Ma le sembra sensato chiedere il rimborso di 50 centesimi per la toilette?
«Decisamente no. Se è successo, è stato certamente un errore».
Non uno, ma due.
«Se è successo, e domani sarà la prima cosa che accerterò insieme alla mia segretaria, è stata certamente una svista. Quando viaggio in missione tengo sempre tutta la documentazione, che poi faccio avere alle segretarie. Sono loro a chiedere i rimborsi, mica io. Quello scontrino dei bagni sarà finito per sbaglio assieme a quelli da rimborsare. Di solito li butto via, infatti in tanti altri casi non risulta il rimborso».
Una distrazione che ha indignato i cittadini dell’Emilia Romgna.
«E hanno ragione. Se mi verrà contestata dai pm, quindi se quel che dice lei è vero, sono pronto a scusarmi e a restituire quanto rimborsato».
Non un gran sforzo, restituire un euro...
«Ripeto, l’unica spiegazione possibile è che si sia tratta di una svista dovuta alla distrazione. Mica mi arricchisco con un euro».
Il suo capogruppo, Marco Monari, risulta aver cenato in ristoranti di lusso. A lei è mai capitato?
«No, mai. Io ho preso parte solo ad attività ed eventi in rappresentanza del mio gruppo. Comunque c’è un’indagine della magistratura e io ne ho il massimo rispetto. Quindi aspetto la fine delle indagini per esprimere valutazioni».
E dei gioielli di Tiffany comprati da colleghi di altri partiti?
«Ripeto, non voglio esprimere giudizi visto che la magistratura sta lavorando».
Non crede che i cittadini vogliamo sapere come e perché spendete i soldi?
«Sull’episodio specifico dei bagni ho risposto, per il resto preferisco attendere l’esito dell’inchiesta».
Gilberto Dondi
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