Forlì, 9 ottobre 2009 - Finalmente la celletta della Madonna del fuoco in via Firenze ha trovato pace. Solo due anni fa era in un totale stato di abbandono, coperta da rovi ed erbacce. Una natura selvaggia che impediva alla patrona dei forlivesi, ritratta nell’effigie all’interno, di volgere il suo sguardo misericordioso sui fedeli. Per di più il tempietto si mostrava ammaccato da un paio di dritti d’automobilisti traditi dal rettilineo che corre non poco distante.
Ora tutto ciò appartiene al passato, grazie anche alla denuncia del Carlino: la costruzione della nuova celletta - a trecento metri dalla chiesa di San Pietro in Arco in Villa Rovere - è terminata e domenica verrà inaugurata nel corso della ‘Festa patronale della Madonna del fuoco’, promossa dalla parrocchia. Ci sono voluti 35mila euro di spesa, un paio di anni di lavoro e la tenacia dell’amministratore apostolico di San Pietro, don Marino Tozzi, per mettere a tacere un decennio d’incuria: «E’ passato un po’ di tempo — esordisce il prete, classe 1937 — ma alla fine siamo riusciti nell’intento di ripianare una situazione inaccettabile. La nuova celletta sorge tre metri più indietro rispetto alla posizione originale in un terreno di cinquanta metri quadrati che ci è stato donato dalla signora Meris Agnoletti. La struttura è cinta da un muro e da piloncini a protezione dalle auto».
In origine si sarebbero dovute sborsare alcune migliaia di euro in più, ma, a conti fatti, si sono contenuti i costi. Merito dell’architetto e dell’ingegnere che hanno prestato, gratuitamente, la loro professionalità. E anche in questo comportamento si può scorgere il forte attaccamento della comunità alla celletta di via Firenze, la cui storia è costernata da un rosario di miracoli, almeno stando ai racconti tramandati nei secoli.
Peccato solo per l’Anas che ha respinto il piano di costruzione di una piazzola di sosta. Ma, a tal proposito, don Tozzi evita le polemiche e guarda al futuro con fiducia: «Spero che tra qualche anno si possa realizzare in quei tre metri che separono la celletta dalla strada una pista ciclabile. Renderebbe ancora più sicura la visita dei pedoni».
Nuova la celletta e ’fresca’ anche l’immagine della Madonna del fuoco, custodita nel tempietto. La copia dell’effigie che un fedele affisse a una quercia nel 1629 dopo un miracolo - la storia della celletta di Villa Rovere costruita nello stesso anno trae origine da questo episodio - era troppo rovinata. Si è, così, dato vita ad un concorso per la creazione di una nuova immagine della Vergine, più legata all’attualità, ma sempre con il soggetto originario in primo piano: la Madonna con il bambino in braccio, tra il sole e la luna. Dei dieci artisti che hanno partecipato all’iniziativa l’ha spuntata il pitttore forlimpopolese Alberto Sughi che, accanto alla Madonna del fuoco e al piccolo Gesù, ha dipinto San Pio di Pietralcina e la beata Teresa di Calcutta.
Domenica sarà giornata d’inaugurazione. Si parte alle 9 con la prima messa del mattino. A seguire, ore 11, la celebrazione eucaristica cantata con l’animazione del coro della Rovere. L’inaugurazione della celletta è in programma alle 15 con il vescovo Lino Pizzi. Solo allora la comunità potrà tornare ad abbracciare la sua Madonnina.
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