FEDERICO MALAVASI
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Cronaca

Omicidio di Portomaggiore, alla festa della polizia fiori sulla sedia vuota di Verri

La guardia volontaria trucidata nel Mezzano avrebbe dovuto essere presente. Il questore Sbordone: "Per lui dobbiamo mostrare la nostra unità". Cherchi: "Ora conta solo trovare chi è stato"

Festa della polizia, fiori nella sedia vuota di Valerio Verri (Businesspress)

Festa della polizia, fiori nella sedia vuota di Valerio Verri (Businesspress)

Ferrara, 10 aprile 2017 -  Una corona di fiori e una pettorina delle guardie ambientali zoofile hanno occupato la poltrona sulla quale avrebbe dovuto sedersi Valerio Verri (VIDEO), la guardia volontaria trucidata nel Mezzano da Igor Vaclavic. Ieri mattina, il 63enne di Portomaggiore avrebbe dovuto infatti essere alla festa della polizia di Stato al teatro Nuovo, nel corso della quale è stata premiata la sua associazione, il Servizio di Vigilanza Ambientale di Legambiente. In apertura, il questore Antonio Sbordone ha ricordato il suo impegno. "Valerio - ha detto - era un uomo che a 63 anni girava per  le campagne per tutelare la libertà e la legalità.  È per lui che ora dobbiamo mostrare la nostra unità". Una cerimonia segnata dal cordoglio e dal dolore per la tragedia avvenuta sabato nel Mezzano. In platea anche Marco e Rita Tartari, fratello e sorella di Pier Luigi, pensionato ucciso nel settembre del 2015 dai complici del latitante.

Intanto, agli uffici della procura di Ferrara, il procuratore Bruno Cherchi conferma gli atti adottati a carico di Igor: "Il problema adesso è solo trovarlo: ho visto che si parla di due nomi, a noi però interessa una persona fisica: quando verrà trovata, verificheremo tutto il resto". Nel fascicolo ferrarese Igor è indicato di nazionalità russa, indagato per l'omicidio di Verri: "Un atto deciso grazie a riscontri che abbiamo avuto", spiega.

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A Bologna, intanto, la procura ha formalizzato il fermo per omicidio di Davide Fabbri, il barista di Budrio, contro la stessa persona, ma con l'altra identità emersa, Ezechiele Norbert Feher, serbo. Ezechiele era il nome con cui lui stesso, Igor, si era fatto battezzare nel carcere dell'Arginone a Ferrara, e così voleva venire chiamato da tutti. Intanto Igor/Ezechiele non è stato ancora trovato.

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