Omicidio di Portomaggiore (foto Vanini)
Portomaggiore (Ferrara), 9 aprile 2017 - La vittima della furia scellerata di Igor è Valerio Verri, 63 anni, operaio in pensione dello zuccherificio di Minerbio. Era un appassionato della caccia, molto attivo nelle associazioni venatorie. Da quando era andato in pensione si era dedicato al volontariato (video): era stato naturale per lui fare il volontario della forestale. Ieri pomeriggio era di pattuglia con Marco Ravaglia, esperta guardia provinciale, di provate capacità.
Verri era di Portoverrara e abitava in aperta campagna, in via Cavallarola, dove aveva un piccolo appezzamento di terreno, da tutti ritenuto una brava persona, onesta e perbene. «Ho perso un amico – dice Mauro Ulivi, anche lui guardia forestale volontaria – ci conosciamo da tanti anni. Ci vedevamo spesso, era disponibile e sempre pronto a dare una mano». «Valerio era stimato da tutti in paese – aggiunge Roberto Bulzoni, imprenditore ferrarese, vicepresidente provinciale di Confartigianato –. Era timido, ma se si riuscivi a entrare in confidenza con lui si dimostrava aperto e generoso. Molto attivo nel volontariato». Lascia la moglie e due figli.
IL RITRATTO Igor il russo, una belva addestrata ad ammazzare
È rimasto ferito Marco Ravaglia, colpito alla spalla e a un fianco. Sul posto è arrivata la moglie assieme a Mario Benetti, amico di famiglia e anch’egli guardia forestale volontaria. «Avrei potuto essere io al posto di Valerio», ripete con angoscia. Benetti ha aiutato i sanitari a prestare i primi soccorsi, prima del trasferimento di Ravaglia in elicottero all’ospedale di Cesena. Il ferito è di Portomaggiore, molto attivo nel volontariato. È un omone gioviale e generoso, molto popolare e benvoluto. È stato consigliere comunale del centrosinistra, fino all’anno scorso presidente della Pro Loco. Ravaglia ha 54 anni, dipendente provinciale, da una ventina d’anni nella forestale, dove è uno degli agenti più dinamici. Non era mai stato coinvolto in conflitti a fuoco, pur essendo armato.
