Ferrara, 9 aprile 2017 - La furia omicida di Igor non ha limiti. Ammazza una guardia provinciale in un controllo casuale, ne ferisce un’altra e sparisce nelle campagne tra il fango e la nebbia. L’ennesimo bolletino sanguinario da Rambo per il ricercato numero uno, Igor Valclavic, 40enne dell’Est, da giorni latitante dopo l’omicidio di Budrio e l’aggressione della guardia giurata di Consandolo, nel Ferrarese. Sulle sue tracce i carabinieri di Ferrara e di Bologna, tutte le pattuglie sono sul territorio e la caccia è serratissima: posti di blocco ovunque tra il Mezzano e il Bolognese.
Sono circa le 18.30: il volontario in pensione Valerio Verri, 60 anni, e l’agente capopattuglia della polizia provinciale, Marco Ravaglia, stanno svolgendo un servizio di controllo contro la pesca di frodo lungo i canali del Mezzano. A un tratto all’altezza del canale Centino, in via Mondonuovo, a Portomaggiore, notano in un campo ai margini della strada un furgone Fiorino, parzialmente nascosto dalla vegetazione.
Il veicolo è sospetto e decidono di fare un controllo: Verri si avvicina, il collega rimane indietro. All’improvviso il silenzio della campagna viene spezzato degli spari. Alcuni contadini ne contano cinque in rapida successione. L’agente volontario viene colpito a bruciapelo e muore quasi all’istante.
A questo punto il killer indirizza l’arma verso l’altro agente, forse temendo di essere stato riconosciuto, e apre nuovamente il fuoco. Il capo pattuglia viene ferito da tre colpi a un fianco e a una spalla: l’assassino mette in moto e riparte con il furgone. Alcuni automobilisti si fermano e soccorrono il ferito: il 53enne Ravaglia punta subito il dito contro Igor, sostendendo di averlo riconosciuto.
Si attiva la macchina dei soccorsi, sul posto arrivano i carabinieri e l’elimedica da Ravenna. Il ferito viene trasportato all’ospedale di Cesena e subito operato d’urgenza (ma non sarebbe in pericolo di vita), il comando provinciale di Ferrara mette in strada tutte le forze disponibili e parte la caccia all’uomo. Dopo un’ora il fuggitivo viene intercettato nel Bolognese e si diffonde la notizia della cattura. Aggiornamento subito smentito: l’uomo avrebbe abbandonato il Fiorino sfuggendo ai suoi inseguitori, trovando rifugio nella boscaglia.
La caccia al latitante prosegue per ore (in campo anche il Gruppo intervento speciale dei carabinieri e i Cacciatori di Calabria) senza esiti. Finché non si parla di un assedio a un casolare. Trapela che Igor sia asserragliato lì ma anche in questo caso arriva la smentita.
IL RITRATTO Igor il russo, una belva addestrata ad ammazzare
Il pm ferrarese Ciro Alberto Savino, si è recato nel Mezzano. È in contatto con la procura di Bologna per coordinarsi. Nel caso venisse fermato, interrogherà il fuggitivo con i colleghi bolognesi. Il comandante della polizia provinciale Claudio Castagnoli è corso a Cesena, dove è ricoverato l’agente ferito, e ha atteso l’esito dell’operazione con la moglie di Ravaglia. Profondamente turbato per l’accaduto: «Conoscevo Valerio, si è sempre distinto per passione e disponibilità per la difesa dell’ambiente. Appena potrò incontrerò i suoi famigliari».
Omicidio di Portomaggiore, un testimone: "Ho sentito cinque colpi"