Ferrara, 10 aprile 2017 - Un po' Rambo e un po’ yuppie. Da sparatorie e omicidi alle ‘passerelle’ in piazza a Ferrara in completo scuro e cravatta. Con tanto di selfie insieme ai figuranti travestiti da personaggi dei fumetti, durante la manifestazione ‘Ferrara comics’. Tutto documentato su Facebook. Tutto mentre era già ricercato per tre rapine violente commesse in provincia di Ferrara. Igor Vaclavic, alias Ezechiele Norberto Feher (questo il nome che compare sul suo profilo Facebook e con il quale risulta indagato a Bologna per l’omicidio del barista di Budrio) è un vero e proprio camaleonte (foto). Sorridente e spavaldo dietro agli occhiali scuri, timido e riflessivo, come un perfetto chierichetto, di fianco al cappellano del carcere.
Sono i mille volti (e i nomi) dell’uomo da ieri sera ufficialmente indagato sia per il delitto di Davide Fabbri, barista di Riccardina di Budrio, che per quello di Valerio Verri, la guardia ecologica volontaria di Portomaggiore, nel Ferrarese. Due i fascicoli che lo vedono sotto inchiesta. Uno, sotto le due torri, con il nome del profilo Facebook. L’altro, nella città estense, come l’ormai famigerato Igor Vaclavic. Due inchieste, come le sue vite. Il distinto Ezechiele Norberto di giorno, lo spietato Igor il (presunto) russo di notte.
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Un funambolo delle identità, scaltro e inafferrabile, insomma. Sicuro di sé e spavaldo, come nelle foto che pubblica il 18 giugno del 2016. Cioè quando polizia e carabinieri già lo cercano per tre rapine in abitazione commesse con la sua banda. I suoi complici sono in carcere. Ma lui è libero. E sfida tutti. Si presenta in una piazza Trento Trieste gremita di passanti e curiosi, attirati dalla manifestazione di fumetti. Ha capelli e pizzetto tinti. Via mimetica e passamontagna, avanti con camicia e giacca blu. Si mette in posa e si fa scattare una, due foto. Baciato dal sole accenna un sorriso. In barba a chi gli dà la caccia. Ma non è l’unica foto che Igor/Ezechiele pubblica sul suo profilo. Basta scorrere un po’ la bacheca per rendersene conto. Il 29 dicembre fa gli auguri di buon anno. Giacca a vento aperta a mostrare una cravatta a righe, alza il pollice augurando un felice 2016. E ancora, il 27 agosto posta una foto del castello di Ferrara, con la scritta «alla grande». Appena poche settimane dopo aver messo a segno due rapine in abitazione, sempre nel Ferrarese. Le due facce di una medaglia dai risvolti mostruosi.
Nel frattempo, le condizioni di Marco Ravaglia (VIDEO), l’agente di polizia provinciale scampato per miracolo all’ultima follia di Vaclavic, rimangono stazionarie. L’uomo è stato raggiunto da tre colpi di pistola, uno alla spalla, uno al petto e uno all’addome. Nella notte tra ieri e sabato, i medici dell’ospedale Bufalini di Cesena lo hanno operato d’urgenza. Si sono concentrati sulle ferite all’addome, estraendo il primo proiettile. Gliene restano ancora due, che verranno tolti con interventi successivi. Al momento si trova in prognosi riservata e in coma farmacologico. Non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono critiche. Sfuggito per un soffio alla furia dello slavo dalle mille identità.
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