Ferrara, 21 giugno 2017 - La natura è di nuovo contendibile. I prezzi di frutta e ortaggi rischiano di schizzare in alto. La zona rossa – quella dove ancora, teoricamente, dovrebbe essere nascosto Norbet Feher – più che Mezzano è Terra di Mezzo.
Dall’8 aprile scorso, quando il killer serbo freddò la guardia volontaria Valerio Verri e ferì l’agente della Polizia provinciale Marco Ravaglia, è stato sospeso il servizio dei coadiutori.
Basta doppiette al servizio del contenimento della fauna locale. Da quasi tre mesi nutrie, piccioni, storni e corvi hanno a disposizione un banchetto da migliaia di ettari fornito di ogni ben di Dio. «Gli agricoltori – dice Riccardo Casotti, vicedirettore di Coldiretti – sono disperati».
Disperati e senza alternative a disposizione. Tra Argenta, Portomaggiore e Ostellato non c’è appezzamento di terreno che non sia ormai il frigorifero degli animali.
«Agli agricoltori abbiamo suggerito di scattare foto, fare perizie e documentare tutto per una possibile, in futuro, richiesta di risarcimento danni». Danni che sono già sulla bilancia della civiltà del Mezzano costretta, primo, a vivere da quasi tre mesi con l’incubo Igor/ Norbert e, adesso, anche con l’effetto ‘grandine’ dello stop ai coadiutori.
Dal giorno della mattanza di La Trava – a Portomaggiore – le campagne della zona sono chiuse ai coadiutori. «Il risultato – spiega Casotti – sono ortaggi divorati dalle nutrie, cocomeri fatti a cubetti dalle lepri e spighe di grano bersagliate dai piccioni». Un cocomero morsicato, un pugno di ciliegie ‘bacate’ e spighe di grano che si spezzano prima della trebbiatura sono da buttare. Non hanno commercio.
E il tutto rischia di incidere sul mercato e sui prezzi alla vendita. «Il problema è grosso – commenta Coldiretti – e si aggiunge ad alcuni problemi storici dell’area». Un’area che si estende come una tovaglia tra i comuni di Comacchio, Argenta, Portomaggiore e Ostellato. Un’area coltivata, rigata dai canali e ‘perfetta’ per ogni insediamento animale. I contadini sono alla frutta, gli animali sono sulla frutta... e sugli ortaggi coltivati a perdita d’occhio lungo tutta l’area del Mezzano. «Chiediamo interventi – chiude il numero due di Coldiretti – per evitare perdite, per ogni agricoltore, stimate in diverse migliaia di euro».